
ROMA. «Il lavoro è la prima delle priorità, non ci rassegnamo e non ci scoraggiamo». Lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando al Quirinale in occasione della cerimonia dei Cavalieri del lavoro. «Non possiamo fare a meno dei giovani, devono entrare nel sistema da protagonisti». Lo ha sottolineato Sergio Mattarella parlando in occasione della cerimonia dei Cavalieri del Lavoro.
Mattarella ha anche posto la questione meridionale come primaria per ridurre il divario Nord-sud e consentire uno sviluppo equo e sostenibile in Italia. Il divario tra il Mezzogiorno ed il resto d'Italia «sta assumendo gravissime dimensioni» ed ormai «una nuova Questione Meridionale si pone davanti al Paese se si vuole compiere un salto in avanti verso uno sviluppo più equo». Lo ha detto con forza il presidente Mattarella sottolineando che «è assolutamente necessario che il Sud riparta». «L'Italia ce la farà, tenendo alti i valori della democrazia».
La festa del lavoro «deve risvegliare speranze ed impegni condivisi, ma per farlo deve basarsi su parole sincere». L'assenza di lavoro rimane «una ferita lacerante nel corpo sociale». Quanti chiedono lavoro non possono essere lasciati «senza risposte concrete». «Ci troviamo ad un crocevia decisivo e ciò che accadrà nei prossimi mesi condizionerà un ciclo lungo: ci sono ancora egoismi e difese corporative che frenano le nostre potenzialità». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella chiedendo che «il sistema Paese» sostenga «le spinte positive» che si intravedono. Il lavoro è una priorità e bisogna «saper indirizzare sforzi convergenti e trovare, nel dialogo, impegni comuni».
Persone:
5 Commenti
mo
01/05/2015 15:24
se non si risolve il problema della questione meridionale ,così come quello della mafia e corruzione e segreti di stato ,l'Italia con Milano e Torino non ha dove andare ,non 'é possibile cancellare la cultura e la storia del sud ,il tempo della colonia interna del sud é finito.Bravo Presidente
gabriele
04/05/2015 13:19
purtroppo la questione meridionale è aperta da oltre 100 anni e non troverà mai soluzione fino a quando non cambierà la classe politica isolana.
Gianluca
04/05/2015 15:27
Ricordo un giorno che sentivo la radio con mio nonno, quando ero piccolo, e si parlava di "questione meridionale" (la studiai anche alle medie) e lo stesso mio nonno diceva che alla radio parlavano sempre di questione meridionale ed era stufo di sentire sempre gli stessi discorsi. Oggi se ne parla ancora e i nostri politici, collusi con le mafie, non hanno mai risolto un bel nulla se non il proprio tornaconto. Il paese è morto. L'economia intotale declino fino alla povertà assoluta. Non sarà risparmiato neanche un cm del territorio.
Stef-
04/05/2015 16:48
Presidente Mattarella, per quanti secoli ancora dobbiamo sentire queste litanie? Visto che tutti sapete che è prioritaria la questione meridionale perché, oltre alle tante commissioni spesso inutili, non ne istituite una ad hoc, non necessariamente composta da parlamentari, che cominci a poco a poco a risolvere i nostri atavici problemi?
postino
04/05/2015 19:11
La questione meridionale è un non problema. Con tutto quello che la natura ha offerto ci sarebbe lavoro a volontà. Gli aiuti sono sprechi di denaro. Levate mafie varie, clientelismo, aiuti a pioggia politici compiacenti che mangiano a sbafo falsi poveri.