ROMA. Si apre una settimana densa di impegni per il governo, dopo la pausa di Pasqua, con l'arrivo martedì prossimo in cdm del Def e con la probabile nomina del nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio che sostituirà Graziano Delrio, che giovedì scorso ha giurato da ministro delle Infrastrutture. In questo quadro, Matteo Renzi, in una lunga intervista al Messaggero, annuncia lo stop ad ulteriori sacrifici e a nuove tasse, con l'obiettivo di far ripartire l'Italia. Il premier ricorda le misure già varate dall'Esecutivo, come il Jobs act, e ribadisce la volontà di intervenire sulla partita delle intercettazioni con misure che non blocchino i magistrati e contemporaneamente consentano di soddisfare il diritto di cronaca. Ferma la posizione sull'Italicum, con la conferma alla minoranza Pd che «indietro non si torna».
Per il dopo Delrio a Palazzo Chigi, sarebbero al momento in corsa 3 esponenti del Pd: il viceministro Claudio De Vincenti, la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli ed il vicecapogruppo alla Camera Ettore Rosato. Il presidente del Consiglio rifletterà sul da farsi fino ai primi giorni della prossima settimana, mentre dovrebbe slittare a dopo le regionali, quindi a giugno, la «verifica» sui presidenti di commissione, in genere prevista a due anni dall'inizio della legislatura. Molto tesa e complicata si apre la settimana del centrodestra, con Forza Italia sempre più nel marasma delle liste per le regionali pugliesi: marasma che ha portato allo scontro frontale tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto in una partita che indica al momento «rottura» e tante incognite. Sul versante Ncd invece, ancora aperti i giochi in merito all'indicazione del ministro degli Affari regionali, e sempre alta tensione per quanto riguarda gli organigrammi interni: a partire dalla sostituzione del capogruppo alla Camera con il cambio De Girolamo-Lupi.
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