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Punta sull'Expo: "Una sfida che l'Italia non può perdere"

Il presidente della Repubblica: "Abbiamo una grande responsabilità. Serve avere il coraggio della discontinuità. Non bisogna ritirarsi dalle innovazioni

FIRENZE. Non si può fallire sull'Expo. Sergio Mattarella arriva a Firenze per «l'Expo delle idee» preceduto da un clima di grande preoccupazione sulla chiusura nei tempi previsti dell' allestimento dei padiglioni e invita a non sottovalutare l'importanza dell'evento per l'immagine dell'Italia all'estero.

«Abbiamo una grande responsabilità» e il compito deve essere esercitato «con il massimo impegno perchè quella dell'Expo è una sfida che non può andare delusa», sottolinea a palazzo Vecchio alla presenza di tanti ministri del Governo e del Commissario Sala. Ce la faremo per il primo maggio, data di apertura dell'esposizione universale dedicata all'alimentazione sostenibile, assicura il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi al capo dello Stato. Ce la faremo e sarà «un evento memorabile», ribadisce il commissario dell'Expo Giuseppe Sala che pure non ha nascosto i ritardi che preoccupano forse più di quanto dicano le parole. Quel che è sicuro e che il presidente Mattarella non sarà all'apertura dell'evento (c'è stata un pò di confusione sugli inviti).

Il primo maggio sarà a Roma per la tradizionale cerimonia con i cavalieri del lavoro anche se ha assicurato una sua visita a Milano più avanti. Un'assenza che certo non affievolisce il sostegno del Quirinale a un evento che non si può far fallire, anche alla luce dei primi dati incoraggianti sulla ripresa economica: «Si può dire che l'Italia si appresta ad uscire dalla crisi», ha spiegato Mattarella in una intervista a «le Figaro». «Certi indicatori ci portano a credere che s'inizia a vedere l'uscita dal tunnel e tra gli operatori la fiducia ritorna», ha aggiunto il capo dello Stato.  Ma non solo. Con l'Expo, secondo Mattarella, l'Italia ha l'occasione di mostrare un nuovo volto all'estero, di «disseminare messaggi positivi» come una «pubblica amministrazione in grado di operare con tenacia e trasparenza contro i tentativi di inquinamento e corruttela».

 Gli occhi sono dunque puntati sui cantieri. Se in queste  settimane si procede con «l'affanno» tipico degli ultimi giorni, per usare le parole di Mattarella, i lavori però vanno avanti a ritmi vertiginosi. Attualmente lavorano nel cantiere ben 6500 operai al giorno, ha rivelato Sala che si è detto «sereno» perchè se il primo maggio mancherà qualcosa «mancherà pochissimo e nulla toglierà al piacere della visita». E che l'aspettativa sia alta lo conferma il numero impressionante di biglietti già venduti in tutto il mondo: oltre 8 milioni. «Nei nostri piani iniziali - ha spiegato il Commissario - credevamo di vendere 4 milioni di biglietti prima dell'apertura di Expo. Siamo a 8 milioni e 800 mila biglietti: un milione in Cina, 700 mila in Usa, molti in Asia e Africa. C'è una voglia di Italia straordinaria» e «batteremo il record della Cina con ben 54 padiglioni di singoli Paesi».

Una voglia di Italia straordinaria che non può essere più dilapidata. Per questo Mattarella chiude il suo intervento con un invito generale a non fermarsi nelle riforme, a non aver paura del nuovo. «Serve il coraggio della discontinuità, ed oggi serve ancor più questo »coraggio: non bisogna ritrarsi di fronte alle innovazioni anche radicali, ma pensare ad esse come necessità di guardare al futuro con nuovi criteri, senza - ha concluso - la nostalgia di esperienze usurate».

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