
ROMA. Oltre la minoranza Pd, oltre il sindacato e, soprattutto, contro Matteo Renzi: Maurizio Landini, dopo settimane di annunci in tv, pone la prima pietra della sua 'coalizione socialè, «a difesa dei diritti di tutti i lavoratori» e già affiancata da una selva di associazioni e movimenti sociali. È dalla piazza, dalla 'retè che Landini vuole cominciare, e lo ribadisce fin quasi allo sfinimento, con il chiaro scopo di non 'bruciarè il progetto mutuandolo in partito. Ma, nel lungo periodo, è alle prossime elezioni e all'avversario Renzi, che il segretario della Fiom guarda, con l'occhio del politico e, non più, solo, del sindacalista.
E, non a caso, se Renzi opta per il silenzio, in serata, è uno degli uomini più vicini al premier, Lorenzo Guerini a replicare: «non capisco bene la sua proposta però conferma che l'opposizione di questi mesi era più politica che sindacale». Sta di fatto che, ufficialmente, nasce oggi la nuova coalizione sociale targata Landini, o meglio, targata Fiom, come è lo stesso segretario a sottolineare ricordando come l'iniziativa abbia avuto l'avallo delle tute blu e parta anche dall'azione nelle aziende. La novità, però, è che alla classica
mobilitazione sindacale oggi si aggiungono un'ampia mobilitazione di piazza e associazioni di varia origine e finalità: da Emergency a Giustizia e Libertà, da Arci ad Articolo 21 fino a Libera, che smentisce una sua adesione alla
coalizione ma al fianco della quale la Fiom scenderà in piazza a Bologna il 21 marzo.
Del resto, è lo stesso Landini a spiegare la sua strategia nella riunione, convocata (a porte chiuse) con una lettera che, in grassetto, metteva in evidenza le parole: «la politica non è proprietà privata». Bisogna partire dai territori, bisogna aggregare sulla base della lotta per i diritti e contro la
povertà e non solo della difesa dei salariati, spiega Landini nel suo intervento conclusivo non escludendo una sua 'ufficialè discesa in campo in un prossimo futuro ma chiarendo che, «chi oggi vuol fare un partito è meglio che vada via». L'idea, insomma, rimarca quella della mobilitazione dal basso del
Movimento 15-M in Spagna, o la stella nascente, sempre a Madrid, di Podemos, senza disdegnare l'ellenica Syriza o la tedesca Linke. Tutti riferimenti lontanissimi dalla rottamazione renziana, lontani dalla minoranza Pd. «Inviterei ad avere rispetto delle nostre proposte senza dimenticare che il partito di maggioranza ha votato la cancellazione dello statuto dei lavoratori. Si può anche non urlare ma fare cose peggiori», è la replica al vetriolo che
Landini affida al leader di Area Riformista Roberto Speranza, che da Bologna osservava come la soluzione alla richiesta di più sinistra non siano «le sue urla» in tv. Più aperto, invece, il leader di Sinistradem Gianni Cuperlo, che invita a «guardare con rispetto all'iniziativa di Landini». E se Massimo Cacciari
avanza una soluzione oggi a dir poco originale («Area riformista e Landini si mettano insieme») il leader di Sel Nichi Vendola sposa in pieno la nascita della nuova coalizione definita come una «necessità» e annuncia la partecipazione alla manifestazione Fiom del 28 marzo a Roma, che Landini, tra l'altro, apre a
chiunque «voglia condividere i nostri obiettivi». Sarà quella, forse, la prima vera cartina di tornasole di un progetto che punta al referendum abrogativo sul Jobs Act e dal quale, per il numero 1 delle tute blu, dovrebbe partire anche un «rinnovamento del sindacato» per evitare la sua stessa morte. Perchè - avverte Landini - con queste politiche, il rischio c'è. E quasi voler rafforzare la sua tesi, il sindacalista ricorda come il governo «abbia cancellato i diritti conquistati da chi lavora» ma «questo consenso non gli è mai stato dato da nessuno». A sinistra, da oggi, Renzi ha un nuovo 'nemicò.
Persone:
10 Commenti
corrado
15/03/2015 08:25
sono assolutamente d'accordo
De Canio Angela
15/03/2015 08:31
Landini. Unico faro.
rizzo antonio
15/03/2015 14:23
spero solo che queste "pecore"smarrite se ne accorgano di questa Luce..forse è l'ultimo bagliore prima del peggio
Stefano
15/03/2015 09:01
Maurizio Landini ha la forza delle idee che nascono, oltre che da una buona testa, dalla pratica quotidiana del lavoro. Parola di cui l'altro (non voglio esprimere insulti, pensateli voi, i peggiori, e accomunatemi) forse ha talvolta sentito parlare ... Tronfio, ignorante e supponente ... proprio un bel mix!
rizzo antonio
15/03/2015 14:30
Concordo,solo chi ha ed ha avuto le mani in pasta nel mondo "Operaio"sa cosa vuol dire e cosa significhi,Dignità Salariale,di Lavoro,e identità Nazionale...purtroppo i fatti parlano chiaro,quei sporchi politici cè li abbiamo messi noi sin dal primo giorno "Repubblicano",e se dopo 70 Anni di governo"ladro"non abbiamo imparato la lezione,allora cè qualcosa che non và nel popoloItaliano,bisogna ri-vedere la Storia..Mazzini disse:fatta l'Italia resta da fare L'Italiani
Baldan Dario
15/03/2015 09:05
Era ora che qulcuno cominciasse a contrastare la rimonta delle destre,per mano Di Matteo Renzi.
Priscilla Cortez
15/03/2015 09:55
cosa intende fare per i lavoratori dell'artigianato che possono essere licenziati in qualunque momento e con qualunque scusa?
rizzo antonio
15/03/2015 14:37
non è il suo compito quello di fare...lui può solo dare la motivazione a non mollare la lotta per la difesa dei Diritti..poi siamo noi ,con le nostre scelte a determinare i cambiamenti..se poi tacitamente accettiamo soprusi,prevaricazioni,atti incostituzionali..beh !!!qui siamo noi a volerlo..un popolo intelligente e attento alla politica Nazionale sa come muoversi..ma chi pensa solo a frodare,a piagnucolare,a fare il furbo..sa:<>..
rizzo antonio
15/03/2015 09:56
Sì è verità Sacro Santa,da tutta questa selva di Uomini che promettono e poi ri-negano con pretesti assurdi,Landini è l'unico,il solo che sin ora si è battuto e si batte per il popolo,per i Diritti,la Dignità dell'Essere Umano.Nemmeno "Papa Francesco"si espone così a salvaguardare i Diritti di un popolo di cui ne è custode.Landini non ha peli sulla lingua a dire la Verità di come vanno e stanno le cose...quì la diplomazia serve a poco..quando è un intero popolo a subire danni e inganni,frodi e menzogne..credo che anche Gesù Cristo si sarebbe levato contro i potenti ..come fece ai suoi tempi...a difesa dei deboli,dei diseredati,dei dissoccupati...anche Lui avrebbe puntato il dito contro la Politica corrotta e corruttrice...anche a costo della vita....vai Landini e che DIO sia con Te
antonino
15/03/2015 11:28
Landini nuovo Messia per i lavoratori? non è il primo che utilizza questo sistema solo per fare carriera, vedi Bertinotti, e arrivare il più in alto possibile solo per interessi personali.
rizzo antonio
15/03/2015 14:21
sarà anche "Messia"ma visto come siamo messi negli ultimi tempi con chi e a cui affidiamo la nostra Vita..tanto di cappello per chi al giorno d'oggi difende il Diritto al Lavoro e alla Vita,visto che sin ora tutti ciarlatani e Bunga-Bunga,ladri,e farabutti e nessuno fà niente per mandarli via ,per "nessuno"intendo noi Popolo,che ci piangiamo addosso e poi non abbiamo le "palle"per reagire alle ruberie,in un altro Stato-Europeo di sicuro oltre la metà della classe Politica collusa era già da un bel pezzo a casa...è vero Italiani VoltaGabbana...
mario
15/03/2015 14:05
FILM GIA' VISTO E' RIVISTO IN 50 ANNI. CHE DELUSIONE!!
dario
15/03/2015 14:16
Già l'abbiamo avuto uno che difendeva i diritti dei lavoratori e si chiamava Bertinotti, era talmente puro che fece cadere il governo Prodi favorendo l'ascesa di Berlusconi e finì per essere il re dei salotti romani, alla faccia dei lavoratori.
rizzo antonio
15/03/2015 16:30
non è giusto, ne tanto meno Democratico, fare di tutte le erbe un fascio....Landini è un Sindacalista che si è fatto le ossa Lavorando..Bertinotti ha un'altro percorso più politico ecce perchè fù più propenso a compromessi...e poi non si può essere tutti uguali ,anche se siamo della stesa famiglia....alla fin fine siamo anche noi parte integrante ..anche noi votiamo,decidiamo..se la scelta è giusta..va tutto Bene ,ma se ci sbagliamo,o votiamo "Scilipoticamente"allora la colpa è solo nostra...
Giorgio
15/03/2015 15:18
Finalmente qualcuno che difende i diritti dei lavoratori e non delle banche e dei finanzieri.