ROMA. La Camera ha approvato in seconda lettura le riforme costituzionali, che ora tornano in Senato. 357 i sì e 125 i no. Oltre i 357 sì, i 125 no, il voto sulle Riforme registra 7 deputati che si sono astenuti. «Abbiamo fatto un passo in avanti importante e abbiamo messo un altro tassello». Così il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, al termine della votazione del ddl che modifica il bicameralismo perfetto. Boschi ringrazia tutti i deputati «per il grande lavoro fatto» e dice anche che ora «ci si rimette subito al lavoro su scuola, P.A., fisco».
Sul voto è arrivato anche il commento del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, attraverso il suo profilo Twitter. «Voto riforme ok alla Camera. Un paese più semplice e più giusto. Brava Maria Elena Boschi, bravo Emanuele Fiano, bravi tutti i deputati di maggioranza #lavoltabuona».
Su questo voto, però, non sono mancate le polemiche. «Lei, signor presidente del Consiglio che non c'è, ha tradito la nostra fiducia, per il potere. Per questo questa riforma si è trasformata in un fantasma che si aggira nella nostra democrazia, una democrazia trasformata in una democratura», ha detto in Aula Renato Brunetta annunciando il «no» di Fi alle riforme costituzionali.
«Argomenti come quello delle riforme sono solo di distrazione di massa. Siamo disponibili a discutere con le altre forze politiche di cose serie, le riforme costituzionali sono un capriccio delle Istituzioni europee e un diktat dato a Renzi», ha detto, invece, Luigi Di Maio (M5s).
I deputati di Sel, al momento del voto sulle riforme, hanno tutti sollevato in alto mostrando all'Aula una copia della Costituzione Italiana. La presidente Laura Boldrini ha chiesto che la copia della Costituzione fosse posato sul banco ma la sua richiesta non è stata accolta dai deputati di Sel.
«Questa riforma insieme alla legge elettorale non è una modifica alla nostra Costituzione ma è in parte un cambiamento profondo alla forma di democrazia parlamentare. Nonostante tutti i dubbi oggi dimostrerò con il voto favorevole che non voglio bloccare il processo riformatore» ma nei passaggi parlamentari successivi in assenza di modifiche «io non parteciperò al voto perchè nel caso di referendum vorrò stare dalla parte dei cittadini». Lo dice Rosy Bindi intervenendo in Aula a titolo personale.
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