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Ex M5s, la sfida di Battista: "Entrare nella maggioranza al Governo"

Alcuni ex grillini, però, hanno preso le distanze dal progetto del senatore triestino

ROMA. Si è fato coraggio, ha preso carta e penna ed ha scritto una lettera aperta agli ex M5s che con lui siedono al gruppo Misto al Senato. È ora di reagire, di abbandonare l'immobilismo e di provare ad essere «responsabilmente attori attivi di un cambiamento» scrive Lorenzo Battista, quarantenne senatore triestino, ex grillino. Lo si può fare, dice, abbandonando le divisioni che esistono dentro al gruppo dei fuoriusciti dal Movimento ed utilizzando, finalmente, un pò di «strategia politica».

Costituendo un gruppo parlamentare che ambisca ad entrare in maggioranza e, addirittura, chiedendo la responsabilità di un ministero. A dirigerlo potrebbe andare anche un tecnico, ma gli ex M5s ne dovrebbero essere i «responsabili delle linee politiche».  «Allontanate ogni titubanza, non tradirete il vostro mandato elettorale se sarete responsabilmente attori attivi di un cambiamento che non potrà essere criticato o almeno mai quanto l'immobilismo decisionale» è l'appello che lancia il senatore, che invita i suoi colleghi a non temere gli inevitabili «attacchi esterni, insulti o post sul sacro blog».

«Non è possibile - esorta - impedire un passo politico per paura di una critica». Ma gli 'ex' non sembrano intenzionati a seguirlo. La gran parte di loro prende le distanze dall'iniziativa, giudicandola per lo meno estemporanea.

Battista, nel gruppo Misto siede con i senatori delle Autonomie. E si preoccupa di far funzionare meglio il Gruppo. Per farlo pensa anche di indirizzare gli ex M5s a cui batte il cuore a sinistra verso Sel. «Alcuni di voi manifestano spesso e volentieri una simpatia per le politiche di sinistra» dunque perchè «rimandare all'infinito una vostra scelta di campo?».

Battista ha infatti ben presente le divisioni che serpeggiano tra gli ex M5s: per superarle propone di stendere un programma politico, in cui «ogni componente potrebbe presentare un punto di programma e iniziare una trattativa».

Un percorso che qualcuno giudica di 'fantapolitcà. Se Luis Alberto Orellana, accoglie la proposta con favore («è arrivato il momento di riflettere sul punto a cui siamo arrivati e di mettere da parte le divisioni»), Alternativa Libera, la componente che ha raccolto la maggior parte degli aderenti alla Camera prende nettamente le distanze. «Noi non confluiremo in nessun gruppo politico»; soprattutto «non siamo interessati a poltrone» sottolineano. Ma anche tra i senatori fioccano i distinguo.

Il percorso non interessa a quanti si sono riuniti in «Italia Lavori in Corso». «Caro Lorenzo, entrare in maggioranza è una prospettiva che non mi elettrizza affatto» dichiara Francesco Campanella. Ma anche tra quelli che non sono confluiti in altre componenti, come Movimento X, c'è perplessità. «Mi sembra fantapolitica, Battista fa i conti senza l'oste. Siamo troppo divisi tra di noi» spiega Alessandra Bencini. Anche Adele Gambaro nega movimenti: «Non è in vista alcun cambio di gruppo, nè mio nè, per quanto mi risulti, di altri. Siamo al Misto e per quanto mi riguarda, resto all'opposizione».

«Proposta fuori tempo massimo. Io sto all'opposizione» dichiara anche Paola De Pin. Inevitabili gli attacchi degli M5s. Chi «mercanteggia per entrare nel governo merita solo una cosa: il più totale disprezzo» taglia corto l'ex ideologo del Movimento, Paolo Becchi. Anche il senatore M5s Alberto Airola non è tenero: «Gli ex 5 stelle sono l'esempio del peggior opportunismo politico.. Complimenti vivissimi».

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