ROMA. «La minaccia lanciata ieri da Renzi sembra tanto un editto. 'L'editto di Parigì, potremmo chiamarlo. Un attacco alle prerogative parlamentari e alle regole delle nostre istituzioni. Ci verrebbe da dire: un attentato alla Costituzione». Così Renato Brunetta, presidente dei deputati Fi, sottolineando che l'art. 77 della Costituzione prevede il ricorso ai dl solo in particolari situazioni di «necessità e urgenza» e non in funzione anti-ostruzionismo parlamentare.
«È passata quasi in sordina - premette Brunetta - una frase devastante pronunciata ieri dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Parigi, a margine dell'incontro intergovernativo con il presidente della Repubblica francese, Francois Hollande. Il premier-segretario del Pd ha affermato: 'Saremo in grado di fare qualche decreto in meno se le opposizioni faranno qualche atto di ostruzionismo in meno. Se le opposizioni in tutti i passaggi della vita parlamentare scelgono l'ostruzionismo è loro diritto, ma lo strumento naturale secondo Costituzione diventa fatalmente il decretò. Già ieri abbiamo consigliato a Renzi uno studio approfondito della nostra Carta fondamentale. L'articolo 77 della Costituzione non prevede, infatti, l'uso della decretazione d'urgenza contro l'ostruzionismo parlamentare, ma prescrive il ricorso a questo particolare strumento legislativo solo in particolari situazioni di necessità e urgenza».
«Per il presidente del Consiglio la naturale attività di opposizione che le minoranze portano legittimamente avanti nelle Aule del Parlamento è motivo di necessità e urgenza? La risposta, per noi, è scontata. Meno il pensiero del premier, che francamente non riusciamo a decodificare», conclude.
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