ROMA. La riforma del mercato del lavoro produrrà «un beneficio gigantesco», con «più occupazione, ricchezza, e quindi più fiducia dei cittadini». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, alla presentazione del rapporto Ocse sull'Italia.
«O rimangono in vita modalità parasubordinate come le collaborazioni o si devono semplificare le partite Iva rispetto ai vincoli della legge Fornero e agli oneri fiscali e burocratici insostenibili nella piccola dimensione. Tertium non datur». Lo afferma il presidente della Commissione lavoro del Senato, Maurizio Sacconi.
«Nel momento in cui si ipotizza la cancellazione delle collaborazioni a progetto è bene ricordare - osserva Sacconi - che esse furono disegnate da Marco Biagi ed approvate poi nella legge che gli è stata intitolata su specifica richiesta della Cisl che contestava la sregolatezza delle collaborazioni coordinate e continuative. Queste erano esplose negli anni Novanta sotto gli occhi distratti dei governi di sinistra sulla base di una semplice circolare fiscale venendo così impiegate senza che vi fossero parametri di controllo».
«A questo ovviarono - sottolinea Sacconi - i contratti a progetto che regolarono ciò che era sregolato anche in termini di tutela della maternità e della malattia, ponendo le premesse delle circolari, degli incentivi e delle attività ispettive che hanno largamente ripulito questa tipologia dagli abusi. Abusi che si realizzano piuttosto nel pubblico impiego ove sono rimaste in vita le generiche CoCoCo. Dobbiamo tener presente che esistono due caratteristiche della prestazione che non sono riconducibili al lavoro subordinato: la libertà dell'orario di lavoro e la remunerazione a risultato».
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