ROMA. «D'ora in avanti faremo pesare ciò su cui non siamo d'accordo. Sui contenuti e sul metodo». Così Paolo Romani, presidente del gruppo di Forza Italia al Senato, in un'intervista alla Stampa spiega di riferirsi «all'arroganza mostrata da Renzi, da ultimo quando è andato di notte alla Camera ostentando sorrisi di scherno che francamente si sarebbe potuto risparmiare... Questa volontà di forzare sempre e comunque non depone a favore del rapporto che si instaura tra maggioranza e opposizione». «Certamente si è rotto - spiega -, non per causa nostra, un metodo di scelte condivise. In nome di questa condivisione, avevamo rinunciato ad alcune posizioni. Per esempio al presidenzialismo e all'elezione diretta del Senato delle autonomie». «Ci sono anche molti altri aspetti da noi condivisi. Il sistema monocamerale, ad esempio, e quello che abbiamo sempre rivendicato. Così come siamo stati favorevoli a rivedere il titolo V. Non è che noi abbiamo solo inghiottito rospi, come si vorrebbe far credere». Tuttavia in Senato, sottolinea Romani, «Renzi non potrà contare su di noi». Il governo «dovrà andarsi a costituire una nuova maggioranza, cercando i voti tra quei parlamentari che temono lo scioglimento delle Camere. Sempre ammesso che questi voti li trovi».