ROMA. In Forza Italia la linea la definisce il presidente Berlusconi dopo avere ascoltato tutti. Questo è il metodo e Fitto lo sa bene». Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, in un'intervista a La Stampa. Dopo l'incontro di Berlusconi con Salvini, secondo Brunetta «il grande obiettivo di Berlusconi è di ricostruire il centrodestra che viene dato a 4-5 punti dal centrosinistra. Ci devono stare tutti: nessuno deve porre veti ma ci devono essere segnali forti e intelligenti anche da parte di Ncd. Quanto alla leadership, a definirla è il popolo. Berlusconi è il leader che da 20 anni prende più voti di tutti. Ancora oggi ha la forza di esercitare questa leadership come sta dimostrando in queste ore, chiudendo una fase e aprendone una nuova», conclude Brunetta.
Al posto di Renzi non starei così sereno sull'autosufficienza della sua maggioranza. Ricordo ancora le graziose telefonate del ministro Boschi che un anno fa si raccomandava con me sulla tenuta dei nostri 70 voti. E noi abbiamo tenuto, molto meno il suo Pd.Con l'elezione del capo dello Stato Renzi ha barato e dovrà cavarsela da solo perchè Fi farà opposizione a 360 gradi insieme a tutte le altre opposizioni», aggiunge Brunetta per il quale «una volta saltato il patto del Nazareno nulla sarà più come prima, anche sulle riforme sulle quali avevamo numerose riserve ma hanno avuto il nostro consenso perchè c'era l'obiettivo finale di un capo dello Stato condiviso. Ora Fi si riprende la sua libertà di giudizio». Comunque, «il lavoro parlamentare non è ostruzionismo. Non sarà una passeggiata per il governo che pensa di chiudere la riforma costituzionale entro sabato. La gente ride delle scadenze di Renzi: voleva chiudere la riforma entro il 23 dicembre e sappiamo come è andata a finire. Anche il Jobs Act doveva entrare in vigore il primo di gennaio. Che fine ha fatto?». Gli elettori capiranno che non votate più le riforme perchè al Quirinale c'è Mattarella? «L'ultimo sondaggio della Ghisleri dice che il 98% degli elettori di Forza Italia approva lo strappo di Berlusconi. Abbiamo sbagliato a fidarci di Renzi: ha barato ma le volpi prima o poi finiscono in pellicceria», conclude Brunetta.
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