ROMA. "L'imbarco dei familiari" secondo la direttiva Monti del 2012, a bordo di un volo di Stato "è consentito in quanto anch'essi sono destinatari di dispositivo di protezione di terzo livello". Così Angelo Rughetti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, risponde in Aula a Montecitorio ad un'interpellanza del M5S sull'uso del volo di Stato da parte di Matteo Renzi.
Italian Premier Matteo Renzi with his family during his brief skiing vacation in Courmayeur, in the northern region of Valle d’Aosta, Italy, 2 January 2014. ANSA/FABIO DI BELLO
Un Falcon 900 dell’Aeronautica militare in una foto di archivio.Massime misure di sicurezza e aeroporto chiuso a telecamere e giornalisti per la partenza di Matteo Renzi dalla Valle d’Aosta dopo i quattro giorni di vacanza trascorsi con la moglie e figli a Courmayeur. Il premier ha lasciato la regione a bordo di un Falcon dell’aeronautica militare decollato alle 18 dall’aeroporto Corrado Gex di Saint-Christophe. Poco prima i giornalisti, i fotografi e i cameraman sono stati allontanati dalla zona e non hanno potuto vedere e riprendere la partenza di Renzi.
Inoltre, spiega sempre Rughetti rispondendo all'interpellanza M5S, "nell'interpellanza vengono ignorati" alcune misure della direttiva che prevedono che per "il Capo del Governo il volo di Stato è sempre disposto senza condizioni". Circa poi la documentazione necessaria per "verificare la correttezza dell'iter concessorio del volo ad Aosta, si fa presente - dice Rughetti - che la stessa non è prevista" dalla "direttiva, essendo il Capo del Governo, in prima persona, l'autorità responsabile della concessione dei voli di Stato il quale, a sua volta, delega il sottosegretario di Stato. Pertanto, nel caso di specie il delegato dovrebbe autorizzare il delegante".
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