«È sbagliato programmare tagli in settori come agricoltura, turismo e ambiente. Sono quelli sui quali occorre investire perché possono garantire il rilancio dell'economia siciliana». A dirlo è il presidente regionale di Coldiretti, Alessandro Chiarelli, che boccia anche l'idea di sottrarre al settore agricolo quella parte dei fondi regionali che la Comunità europea impone alla Regione di investire come compartecipazione alla spesa.
Che cosa occorre, a suo avviso, per sanare la situazione del bilancio regionale?
«Troppi anni di spesa mal gestita, fuori controllo, e di politica clientelare hanno creato un buco di bilancio talmente grande che si parla di miliardi di euro. Le incertezze economiche vanno sanate in maniera drastica, programmatica e con la volontà di farlo. Non mi sembra che i governi degli ultimi anni abbiano mirato a questo. Per cui tamponare significa limare risorse in maniera estemporanea per bloccare falle e buchi. Se la nave sta affondando per una falla, la falla si tampona fino al porto. Dopo di che va riparata perché altrimenti va a fondo».
Ma come sanare le falle del bilancio?
«Perciò io credo che le falle del bilancio vadano sanate non con la magia di un assessore che in 40 giorni tira fuori il coniglio dal cilindro. Sul welfare dobbiamo essere attenti perché ne va della vita di persone, ma sul comparto agricolo non si può essere da meno. Vanno trovati strumenti e argomenti per potere mettere un punto alle partecipate, ma anche andare a vedere le mansioni dei dipendenti fissi ed evitare sprechi».
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