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Mafia a Roma, Boschi: non ci sono gli estremi per un commissario

ROMA. "E' giusto individuare le responsabilità ma attenzione a tirare in mezzo il Comune di Roma, per arrivare al commissariamento ci vogliono estremi di legge precisi e qui non ci sono estremi. Marino deve restare e governare bene". Così il ministro Maria Elena Boschi, ospite dell'Intervista di Maria Latella.

"Bisogna fare processi presto senza sconti a nessuno ma non bisogna fare di tutta l'erba un fascio perché non tutti hanno rubato. E' giusto che escano nomi e cognomi e si individuano responsabilità specifiche ma il Pd è intervenuto subito, gli altri non mi pare che stiano facendo pulizia". Così il ministro Maria Elena Boschi a "L'Intervista" su SkyTg24. "L'inchiesta è una vergogna e bisogna fare presto i processi ma non tutti sono uguali, se si dice che tutti sono colpevoli non paga nessuno mentre deve pagare chi ha sbagliato". Così il ministro Maria Elena Boschi, a "L'Intervista" di Maria Latella Sky Tg24, chiede chiarezza nell'indagine romana ma difende personalità come il ministro Poletti, finito in una foto con Salvatore Buzzi.

Sul Quirinale commenta: "Renzi e Bersani non stanno ancora ragionando su un nome condiviso perché c'è rispetto per Napolitano, non sappiamo quando lascerà e fino ad allora un presidente c'è". Così il ministro Maria Elena Boschi a "L'intervista" di Maria Latella su Sky Tg24. Sulla possibilità che il nuovo Capo dello Stato possa essere una donna, il ministro dice di "non appassionarsi" al toto-nomi. "Quando sarà si dovrà cercare un nome condiviso per  non ripetere la brutta figura del 2013", conclude.

1 Commento

marlow

07/12/2014 20:29

Ma...seriamente i ns politici pensano di essere al di là del bene e del male e della LEGGE? C'è una sentenza cardine della Corte Costituzionale, la n. 103/1993 che in particolare ( omissis... tutti gli altri presupposti totalmente presenti nel caso comune Roma-regione Lazio ) stabilisce che la natura degli elementi probatori per lo scioglimento di un ente locale per infiltrazioni mafiose va ricondotta ad un istituto di misura di prevenzione sociale che interviene anche quando c'è il pericolo che cosche e malaffare inquinino l'ente pubblico ( a differenza di ciò che è richiesto per la prova della responsabilità penale di un soggetto ). Non volere vedere l'enormità di quanto sta emergendo grazie all' ONESTÀ e competenza del magistrato inquirente significa vanificare gli enormi sforzi prodotti. Va azzerato tutto per ricostruire. È chiaro che questi concetti esulano da qualsiasi intento di criminalizzazione del Sindaco Marino. Sono gli Istituti Legali che vanno rispettati e capiti nelle loro logiche...ogni altra cosa è "politichese".

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