MILANO. «Caro Renzi, a questo punto andiamo a votare; se ti senti così forte conviene anche a te, meglio così che tirare a campare: io sono pronto». Questo il messaggio del leader della Lega Matteo Salvini dopo il risultato delle regionali in Emilia Romagna. «Migliaia di elettori del Pd e dei 5 Stelle stavolta hanno scelto un partito lepenista, razzista, fascista, per stare a come ci dipinge la sinistra», dice il segretario che si rivolge a Berlusconi, che non ha sentito ancora al telefono: «È una persona intelligente, non ha bisogno dei consigli di Salvini. A breve presenteremo le nostre proposte economiche, a partire dall'aliquota unica dell'Irpef che favorisce i meno abbienti.
Spero che Forza Italia la sostenga. E la smetta di tenere un piede nella maggioranza e l'altro all'opposizione. Basta col Nazareno. E, in vista delle future alleanze, basta con Alfano, che sostiene Renzi». Lo sfidante del premier, dice Salvini, «deve essere scelto dagli italiani, non dalle segreterie dei partiti. Insomma, ci vogliono le primarie, una cosa ottima che io riconosco alla sinistra. Dopodichè, se serve, e con tutti i miei limiti, io sono a disposizione».
«Se Berlusconi sarà con noi da febbraio, benvenuto, ma basta con le vecchie sigle». Lo ha detto il leader della Lega Nord Matteo Salvini intervenendo nell'anteprima della trasmissione di Radio Uno Rai «Radio anch'io». «Stiamo riempiendo il nostro programma di progetti e di contenuti - ha detto Salvini -, poi chi li porta avanti, se si chiami Salvini, Berlusconi o Bianchini è l'ultimo dei problemi. Stiamo offrendo agli italiani un progetto alternativo a quello di Renzi».
A proposito del presidente del Consiglio e del suo giudizio dato ai risultati delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, Salvini ha commentato: «Fregarsene che gli italiani stiano a casa è una sciocchezza». Sempre a proposito del pieno ritorno in politica, da febbraio, di Silvio Berlusconi, Salvini ha spiegato: «Se Berlusconi ci sarà, benvenuto, anche se penso che Forza Italia debba guardare avanti. Se Berlusconi vuole ancora parlare delle vecchie sigle, come Forza Italia, Pdl e via di seguito, si sbaglia». A dividere la posizione di Salvini da quella di Berlusconi è soprattutto la posizione nei confronti dell'Europa, sulla quale il leader leghista ha detto: «Questa Ue è un disastro, prima ne usciamo, la abbattiamo e la ricostruiamo da capo meglio è anche per l'Europa stessa».
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