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Sanità, il piano della Regione:
taglio di 400 posti e 8 ospedali

I nosocomi siciliani diventeranno "comunità" ma la commissione dell'Ars ha deciso di rinviare il parere

PALERMO. Quattrocento posti letto da tagliare, 250 pubblici e 150 nella sanità privata, con otto ospedali che saranno svuotati di tutti i reparti e saranno trasformati in "ospedali di comunità":

Si tratta dei nosocomi di Ribera, Giarre, Mazzarino, Noto, Leonforte, Barcellona Pozzo di Gotto, Salemi e Scicli. E' quanto ha spiegato l'assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, in commissione Sanità all'Ars dove è stata ascoltata sulla rimodulazione della rete ospedaliera, oggetto di trattativa col ministero della Sanità.

L'assessore ha difeso il piano, alla fine la commissione, che deve esprimere un parere sul piano, ha aggiornato i lavori a domattina. Diversi deputati hanno criticato il documento, difendendo i piccoli ospedali di frontiera che rischiano di perdere circa 250 posti letto ed essere accorpati in rete. L'ipotesi, al vaglio della commissione, è quella di far valere un pronunciamento del Consiglio di Stato che potrebbe dare alla Regione un ulteriore anno di tempo prima di definire il nuovo piano.

I commissari di maggioranza e opposizione hanno contestato all'assessore il taglio dei posti letto pubblici. E hanno invitato Lucia Borsellino a proseguire la trattativa con lo Stato facendo leva sui risparmi ottenuti negli ultimi due anni che hanno consentito di ripianare il disavanzo. Disaccordi anche sugli otto ospedali da "tagliare": il piano prevede il potenziamento delle strutture con il graduale svuotamento a fine 2016.

I deputati hanno contestato all'assessore di avere predisposto il documento dopo avere dato rassicurazioni e preso impegni per la salvaguardia dei presidi durante le audizioni della commissione Sanità nei territori. "Inoltre - dice Salvatore Cascio del Psd - non si capisce perché proprio questi 8 ospedali quando quelli sub judice sono 22. E ancora, perché invece di colpire questi nosocomi che hanno anche una funzione sociale l'assessorato non abbia preso in considerazione eventuali tagli negli ospedali delle città metropolitane".

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