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Multe al sindaco di Roma, la Panda rossa diventa un caso politico

Sulle contravvenzioni all'auto dI Ignazio Marino per accesso alla zona a traffico limitato del centro e sulla versione da lui data Ndc presenterà una mozione di sfiducia

ROMA. E il quinto giorno il caso delle multe di Ignazio Marino divenne un vero affaire politico- giudiziario. Con voci di possibili dimissioni di un componente di alto rango dello staff del sindaco di Roma e una riunione serale di Marino con i capigruppo della maggioranza. Sulle contravvenzioni all'auto del sindaco per accesso alla zona a traffico limitato del centro e sulla versione da lui data Ndc presenterà una mozione di sfiducia.

Il senatore del Nuovo Centrodestra Andrea Augello accusa Marino di essere l'hacker involontario dei propri dati nel server del Comune: il sindaco ha fatto denuncia e la procura aperto un'inchiesta per violazione di sistema informatico. E ancora, la coordinatrice Ncd Lazio Roberta Angelilli ha dato «48 ore a Marino per dimettersi, poi faremo una grande manifestazione con motorini e macchine dalla sede di Equitalia al Campidoglio». 'Paga le multe!' hanno urlato militanti ed esponenti Ncd al sindaco durante un blitz nella sede della Provincia, dove si trovava.

Anche Forza Italia ha chiesto le dimissioni di Marino.  La tensione politica sale - diversi fanno notare «il silenzio assordante» del Pd - sulle multe alla Panda rossa del chirurgo dem. Prese in un periodo - giugno-agosto scorsi - in cui non era coperta dal permesso per il sindaco. Gira voce di dimissioni del capo di gabinetto Luigi Fucito, che commenta: «Non saprei, non c'è nessun coinvolgimento del gabinetto». E in serata il sindaco riunisce d'urgenza i capigruppo della maggioranza.  Marino si è difeso tre giorni fa denunciando ai carabinieri e pubblicamente una «manipolazione e falsificazione» dei propri dati nel 'cervellonè dell'Agenzia della Mobilità. E mostrando due stampate dall'archivio permessi Ztl in due giorni diversi - 6 e 8 novembre - con risultati differenti. Ieri la procura di Roma ha aperto un fascicolo.

«Non c'è nessun hacker. Questo è stato un dossier manipolato dallo stesso sindaco», ha detto oggi in conferenza stampa il senatore Ncd Augello. «Se qualcuno fa la ricerca per permessi Ztl il permesso non c'è - ha affermato -. Invece se si fa una ricerca senza specificare la chiave Ztl, il permesso ricompare. Quindi sono due tipi di ricerche. Questo perchè Marino ha un permesso che si dà ai sindaci». Augello ha riferito di aver avuto le informazioni da una fonte anonima interna all'Agenzia. «Per la verità sono pronto anche a prendere un avviso di garanzia», ha detto il senatore. Ncd, all'opposizione in Comune, presenterà giovedì una mozione di sfiducia a Marino, definendo «assordante il silenzio del Pd». Silenzio almeno fino a sera anche del sindaco, che all'uscita in bici dal Campidoglio ha rischiato di cadere per il blitz di un inviato del programma tv Le Iene. Prima di dribblare la stampa e iniziare il chiarimento con gli alleati.

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