PALERMO. Stop al Commissario dello Stato. La Corte Costituzionale ha sancito oggi che la leggi approvate dall’Ars non saranno più valutate preventivamente dal prefetto di piazza Principe di Camporeale ma verranno sottoposte allo stesso controllo in vigore per una qualunque regione a Statuto ordinario.
La sentenza della Consulta, di cui è relatore il siciliano Sergio Mattarella, è la 255 e conclude un procedimento iniziato per la verità in estate quando fu sollevato il conflitto di costituzionalità con le norme che a livello nazionale hanno modificato l’articolo 127 della Costituzione. In estrema sintesi, secondo la Consulta, un controllo preventivo assicura un’autonomia meno ampia rispetto a quello successivo. E dunque dal punto di vista dell’entrata in vigore delle norme una Regione a statuto ordinario sarebbe favorita rispetto alla Sicilia.
Da questo momento in poi, dunque, in Sicilia le leggi approvate dall’Ars entreranno subito in vigore e sarà il governo nazionale, entro sessanta giorni, a impugnarle davanti alla Consulta se ritiene che travalicano le competenze statutarie.
Nel giudizio davanti alla Consulta, la Regione non si è costituita.
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