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Dipendenti condannati negli uffici? Verifiche sul personale ferme

Scaduto il termine fissato dal governo regionale, ma non sono giunte ancora segnalazioni. Il dirigente Sammartano: «Capire se la direttiva è stata rispettata»

PALERMO. Nessuno nella sanità siciliana ad oggi avrebbe risposto. Asp e ospedali non avrebbero ancora inviato l’esito del monitoraggio richiesto dal governo sulle piante organiche, per verificare la presenza di dipendenti condannati per reati incompatibili col posto di lavoro occupato. E così domani il dirigente generale della Pianificazione strategica, Salvatore Sammartano, inizierà una contro verifica per capire se la mancata comunicazione dei dati significa che non ci sono operatori sanitari condannati o se invece gli uffici hanno disatteso l’ordine. Eppure l’indicazione era partita direttamente dal presidente della Regione, Rosario Crocetta e dall’assessore alla Salute, Lucia Borsellino. Settembre era appena iniziato e al 118 erano partite le procedure per licenziare un’ottantina di soccorritori coinvolti nelle inchieste più assurde, come il conducente di ambulanza condannato per guida in stato d’ebbrezza. Il 2 settembre era arrivato l’annuncio dell’assessore Borsellino sulla firma della direttiva specifica rivolta a ospedali e Asp: «Verificheremo la posizione di 50 mila dipendenti - aveva detto -, due mesi sono un periodo abbastanza sufficiente per portare a termine la ricognizione. I casi emersi saranno valutati uno ad uno e il licenziamento scatterà chiaramente nei casi gravi in base alle leggi esistenti».

A due mesi di distanza, però, sul tavolo del dirigente generale non sarebbero giunte ancora particolari segnalazioni. «I due mesi di tempo sono scaduti - dice Sammartano -. Chiaramente non era perentorio e vogliamo capire se semplicemente si tratta di un ritardo, se gli uffici non hanno trovato casi da segnalare o se, invece, non hanno rispettato l’indicazione del governo».

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