ROMA. «Talune disposizioni eccessive» della legge Severino «forse meriterebbero una serena rivalutazione in sede parlamentare». Lo dice il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini in un'intervista a Repubblica. «Probabilmente - continua Legnini facendo riferimento al caso De Magistris - rimuovere un sindaco dopo una sentenza di primo grado per un reato come l'abuso d'ufficio è eccessivo. Ma la valutazione su questo e su altri punti spetta al Parlamento». Il vicepresidente torna poi sulle critiche del Csm per laresponsabilità civile in versione Orlando: «quello che penso l'ho detto con chiarezza in plenum. I temi più rilevanti sono tre, azione diretta o indiretta del cittadino, clausola di salvaguardia e abolizione del filtro. Il primo è risolto dallo stesso testo del governo che esclude l'azione diretta. Il secondo», «è affrontato in modo positivo in quanto è limitato alle sole ipotesi di dolo». Quanto al filtro, continua il vicepresidente, «eliminare in modo secco qualsiasi valutazione di ammissibilità preliminare è un danno» per il sistema giudiziario. «Il rischio è di inondare i tribunali di cause per responsabilità civile»; meglio «prevedere una valutazione preliminare sulla manifesta infondatezza dell'azione, circoscrivendola ai casi in cui l'azione intrapresa abbia un grado di inaccoglibilità molto elevato». Legnini torna poi sulla deposizione di Napolitano al processo Stato-Mafia: «ha risposto a tutto in modo nitido e sereno». «È un esempio per tutti quanti noi».
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