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Scuola e riforma, ecco tutto quello che c’è da sapere. Scrivi cosa ne pensi

PALERMO. La “buona” scuola del progetto del governo Renzi sarà trasparente, multiculturale e soprattutto senza precari e supplenze.

Sono dodici i punti che fanno parte del progetto del Governo Renzi che promette di cambiare il mondo della scuola. La rivoluzione è, secondo le parole del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini nei giorni scorsi ospite al liceo palermitano Regina Margherita annunciando quello che è il primo punto del piano. Entro il primo settembre 2016 ci sarà l'immissione in ruolo di quasi duecentomila insegnanti nelle scuole italiane arriveranno inoltre gli investimenti per la stabilizzazione di 149 mila precari nelle graduatorie e per l'assunzione di altri 40 mila docenti con il concorso che sarà bandito il prossimo anno, mettendo fine al ricorso continuo alle supplenze. Saranno inoltre chiuse le graduatorie ad esaurimento. Quarantamila saranno i giovani qualificati nella scuola tra il 2016 e il 2019. Si diventerà docenti di ruolo solo per concorso senza finire in liste di attesa difficili da smaltire.

Il terzo punto della Buona Scuola prevede l’abolizione delle supplenze, infatti grazie al piano di assunzioni non ci saranno cattedre vacanti. Così si potrà garantire agli studenti la continuità didattica che spesso causa problemi di apprendimento che si ripercuotono anche negli altri anni di studio. I professori “più bravi” ogni tre anni potranno avere sessanta euro netti in più al mese in busta paga, in questo modo si premia la qualità del lavoro in classe e il contributo al miglioramento dell’organizzazione scolastica. Inoltre dal prossimo anno ogni scuola pubblica sarà obbligata a pubblicare il proprio Rapporto di Autovalutazione. Online ci dovranno essere anche i dati di ogni scuola compreso il budget, le valutazioni e i progetti finanziati. Sarà introdotto anche un servizio nazionale dei docenti per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l’offerta formati. Anche i docenti, secondo il quinto punto, dovranno effettuare una formazione continua obbligatoria per favorire gli scambi di cultura e di esperienze tra i colleghi provenienti da realtà diverse. Il settimo punto, quello definito sblocca scuola, prevede l’individuazione e poi l’abolizione di cento procedure burocratiche che dovranno essere individuate attraverso diversi incontri da tutte le persone che con compiti diversi fanno parte del mondo scolastico.

Grazie a diversi finanziamenti in tutte le scuole italiane arriveranno la banda larga veloce e il wifi così che gli alunni potranno utilizzare vari supporti didattici moderni e all’avanguardia. Inoltre, mettendo on line diversi servizi si riesce ad aumentare la trasparenza delle pratiche e diminuirne anche i costi. Non solo strumenti tecnologici, gli studenti avranno più ore di educazione musicale e attività sportive. Inoltre nei programmi sarà inserita nuovamente la storia dell’Arte con particolare attenzione a quella italiana. La nuova scuola di Renzi sarà inoltre multiculturale visto che già dalla prima elementare gli alunni avranno modo di imparare le lingue straniere. Si imparerà inoltre il coding informatico ed il cosiddetto Digital Marketing che sarà spiegato agli studenti delle secondarie. Per gli allievi più grandi, secondo l’undicesimo punto, sarà garantita l’alternanza scuola – lavoro.

Gli stage lavorativi saranno obbligatori negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici e professionali per almeno duecento ore per anno scolastico. L’intento è infatti quello di favorire un più semplice inserimento nel mondo del lavoro una volta terminati gli studi. L’ultimo punto della buona scuola riguarda la stabilizzazione del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa che potrà utilizzare anche risorse private provenienti da singoli cittadini, fondazioni e imprese che godranno di incentivi fiscali e agevolazioni burocratiche.

 

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