ROMA. Acceso botta e risposta fra Andrea Vecchio di Scelta civica e il presidente della Camera Laura Boldrini sui tagli agli stipendi dei dipendenti del Parlamento.
Il deputato siciliano, Andrea Vecchio, ha rilasciato aspre dichiarazioni: “Si tratta di tagli fasulli, di un’inaccettabile presa in giro di tutti quegli italiani che sperano ancora nell’onestà della politica e dell’indotto dei palazzi del potere. Come al solito, si sono mantenuti i privilegi e gattopardescamente si cambia tutto per non cambiare niente”.
“E’ intollerabile che il tetto dello stipendio - prosegue Vecchio nel suo comunicato - verrà considerato al netto dei contributi previdenziali e delle varie inspiegabili indennità di funzione e con l’introduzione di un incentivo di produttività per i dipendenti che lo abbiano superato. Il che significa che molti dipendenti Camera senza alcuna preparazione specifica continueranno a superare abbondantemente il famoso tetto dei 240 mila euro annui. Vale a dire che un commesso con qualche decina d’anni di servizio, guadagnerà ancora più del presidente del Consiglio dei ministri, più di un astronauta, di un primario di chirurgia oncologica o di un ingegnere. Insomma, se possibile sarà ancora peggio di prima, perché al danno si è unita la beffa”. Insomma, "è una vergogna - conclude Vecchio - per precari, disoccupati,sottoccupati, cittadini che stentano ad arrivare alla fine del mese e che si vedono raggirati dai dipendenti della Camera e da chi ha votato questi presunti tagli ai loro stipendi”.
Altrettanto dura la replica che arriva direttamente dal presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, che ha sottolineato come il Parlamento è impegnato «in una delicata azione di riordino delle retribuzioni dei dipendenti», che «incide in modo profondo sugli stipendi». «C'è chi la pensa in altro modo e può ritenere che si dovesse fare qualcosa di diverso. Ma nessuna differenza di opinione può legittimare le parole che di Andrea Vecchio (Sc) che si mostra "disinformato" e "si permette espressioni offensive con le quali non esita a gettare fango su chi lavora per le Istituzioni". Lo scrive in una nota la presidente della Camera Laura Boldrini, sottolineando la delicatezza di un'azione «che in tanti giudichiamo indispensabile, anche per mettere il Parlamento in maggiore sintonia con la fase difficile che il Paese sta attraversando. È una manovra che incide in modo assai profondo sugli stipendi dei dipendenti». Nel dire che «legittimamente» c'è chi possa pensarla in maniera diversa, la presidente della Camera punta il dito contro l'esponente di Scelta Civica che, «oltre a mostrarsi disinformato sulla competenza dei dipendenti, si permette espressioni offensive con le quali, pur di ottenere facile clamore, non esita a gettare fango su chi lavora per le Istituzioni. Per parte mia, ma certissima di rappresentare il sentire dell'intera Assemblea di Montecitorio, riaffermo la massima stima per tutte le donne e gli uomini che mettono al servizio della Camera la loro professionalità e la loro dedizione». Vecchio, in una sua dichiarazione, aveva sostenuto che i tagli agli stipendi erano «fasulli» e aveva definito i dipendenti della Camera «protetti dalla politica, ridicolmente vestiti in livrea come dei camerieri, grottescamente remissivi e servizievoli con i cosiddetti onorevoli, che per questa loro mansuetudine bovina percepiscono buste paga da sogno senza avere alcuna competenza che le giustifichi».
A prendere le distanze dalle dichiarazioni di Andrea Vecchio è il suo stesso partito, Scelta civica: «Il Gruppo di Scelta Civica per l'Italia intende precisare che il comunicato di ieri dell'on. Andrea Vecchio è stato fatto a titolo esclusivamente personale. A prescindere dai contenuti di merito relativi al taglio dei costi della Camera, sui quali ogni partito e ogni parlamentare può legittimamente esprimere le proprie opinioni, il Gruppo si dissocia completamente dai toni utilizzati dal collega Vecchio nei confronti del personale». Lo scrive in una nota Andrea Mazziotti, capogruppo di Scelta Civica alla Camera. «Riteniamo - prosegue - che il dibattito sui costi e sulle remunerazioni eccessive non debba mai e in nessun caso arrivare ad apostrofare in modo irrispettoso le capacità, l'impegno e la reputazione di persone delle quali abbiamo apprezzato ogni giorno la professionalità e la dedizione», conclude Mazziotti.
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