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Da Zichichi a Battiato fino al Piano giovani, una giunta senza pace

PALERMO. A salire sul banco degli «imputati» e finire silurata dal presidente Crocetta, l’assessore al Territorio, Mariarita Sgarlata, non è stata l’unica. Lo stesso destino è toccato ad Antonio Zichichi, ex assessore ai Beni culturali e predecessore della stessa Sgarlata, accusato di «assenteismo» e di parlare di argomenti poco concreti, come i «raggi cosmici». Era il 27 marzo 2013 e in quello stesso giorno, che si rivelò un vero tsunami per la giunta Crocetta, Zichichi non fu l’unico defenestrato. Quel giorno fu revocata anche la delega anche al cantautore catanese Franco Battiato, a capo dell’assessorato al Turismo. Una decisione arrivata dopo le parole dell’artista a Bruxelles sulle «troie in Parlamento», che avevano costretto il presidente prima a prendere pubblicamente le distanze da Battiato e poi a chiedere ufficialmente scusa al Parlamento per le dichiarazioni «non istituzionali ed offensive».
Oggi a far tremare il governo regionale sono le mozioni di censura che pendono sulla testa di tre dei dodici assessori: Vancheri, Scilabra e Agnello. A metà giugno, ecco una mozione nei confronti di Linda Vancheri, titolare delle Attività produttive. La vicenda è quella della nomina del cda dell’Irsap e, paradossalmente, primo firmatario è Mario Alloro, Pd, dell’area che fa capo a Crisafulli. Censura condivisa anche da altri due democratici: Franco Rinaldi e Giuseppe Arancio, oltre ai parlamentari del M5S e di alcuni del centrodestra. 


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