PALERMO. A Italia Lavoro, che chiede un incontro per trovare una intesa dopo il flop del Piano Giovani, la Corsello risponde che prima vuole sapere con chiarezza come la società spende i 5 milioni dell’appalto. Ai collaboratori della Scilabra, che la invitano a non alimentare polemiche, risponde di non accettare di essere stata trasformata in un capro espiatorio. È un fiume interminabile di sms chilometrici e di risposte altrettanto lunghe, quello che la ormai ex dirigente della Formazione ha fatto certificare ieri in Questura a Palermo in vista della consegna ai Pm che indagano sul Piano Giovani.
Il problema è sempre l’affidamento della gestione del Piano a Italia Lavoro. Da lì la macchina va in tilt e assessore e dirigente si rimpallano le competenze. Ma neppure la società sta a guardare e con una serie di sms il presidente Paolo Reboani chiede di fermare le polemiche e trovare soluzioni insieme. Tuttavia la dirigente, già nel mirino del governo, risponde sempre per sms elencando tutti i dubbi sulle procedure seguite dalla società e sulle assunzioni. La Corsello chiude il dialogo così: «Mi avete infangata, ora aspettatevi l’atomica».
SCILABRA: SCAMBI DI SMS GIA' INVIATI IN PROCURA. "Apprendo dagli organi di
informazione che qualcuno, attraverso la diffusione parziale e non integrale di alcuni scambi di sms, sta tentando di indurre una ricostruzione dei fatti non corrispondente alla realtà e del tutto manipolatoria". Lo dice l'assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra in merito ad alcuni sms che avrebbe inviato all'ex dirigente del suo Dipartimento Anna Rosa Corsello prima e dopo il flop day.
"Non intendo alimentare uno squallido teatro scandalistico inviando copia integrale di quegli scambi - aggiunge - Anche perché ho già provveduto, due settimane fa, a trasmetterli alla Procura della Repubblica di Palermo".
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