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Tentata concussione, condannato il sindaco di Marsala

PALERMO.  Due anni e 10 mesi è la condanna inflitta dalla corte d'appello di Palermo all'attuale sindaco di Marsala, Giulia Adamo, accusata di tentata concussione quando era presidente della Provincia di Trapani. La vicenda risale al 2005. Adamo avrebbe costretto un funzionario dell'amministrazione, Ubaldo Augugliaro, a non versare i contributi al convitto per audiofonolesi di Marsala perchè allora guidato da Anna Maria Adamo, sgradita al presidente della Provincia, che secondo l'accusa avrebbe voluto in quel ruolo Milena Vinci.    Adamo, che è stata anche parlamentare regionale, era stata assolta dal Tribunale di Trapani e dalla seconda sezione penale della Corte di Appello.
«Restiamo in attesa - spiega il sindaco in una nota - di conoscere le motivazioni della sentenza, sicuri che a seguito del ricorso la Cassazione ricondurrà la vicenda al giudizio di innocenza che già per due volte i Giudici di merito hanno formulato. È davvero singolare che venga considerata contra legem la condotta con cui un'amministrazione pubblica ha scoperto e posto fine a un vero e proprio latrocinio. Il convitto nei confronti del quale si era temporaneamente sospeso il pagamento delle rette, aveva indebitamente percepito dalla Provincia, per uno solo degli anni trascorsi, oltre 78 mila euro, poi restituiti».
Dopo l'assoluzione, la Cassazione aveva annullato la sentenza con rinvio e oggi la corte presieduta da Gianfranco Garofalo si è espressa per la condanna di Adamo e per l'interdizione dai pubblici uffici.

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