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Regione, scoppia la guerra per premi e straordinari

Addio al reddito minimo garantito per gli indigenti: la commissione all’Ars boccia la proposta in finanziaria del governo Crocetta

PALERMO. È scoppiata alla Regione la guerra per straordinari e premi. Uno scontro che vede assessorati contro altri assessorati e i sindacati dei funzionari contro i dirigenti. In ballo c’è una torta da 48 milioni e mezzo che oggi dovrebbe essere divisa in base alla richieste pervenute ma autonomi e confederali arrivano all’incontro convocato dall’Aran, l’Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego, con l’intenzione di non firmare la proposta del governo. Premi e straordinari vengono assegnati prelevando annualmente da uno dei pochi fondi in cui ci sono realmente soldi: si chiama Famp e quest’anno vale 48,5 milioni. Ogni anno in questo periodo viene disposta una ripartizione che dovrebbe spalmare su ogni assessorato, dunque su tutti i quasi 18 mila dipendenti, il budget. Da quest’anno, tra l’altro, sono previsti criteri di misurazione dei risultati che dovrebbero evitare la distribuzione a pioggia a fine anno. Ma, nell’attesa che la nuova commissione di valutazione entri in azione, l’Aran sta procedendo alle assegnazioni dei budget.
Il punto è però che molti dipartimenti hanno chiesto, a prescindere dalla divisione generale, di avere risorse extra per lavori straordinari con cui abbattere l’arretrato negli uffici o portare a termine progetti speciali. E queste risorse andrebbero prelevate dal fondo da 48,5 milioni: «Ogni dipartimento - commentano Dario Matranga e Marcello Minio dei Cobas Codir - ha fatto piovere richieste di prelievo anticipato dal fondo. In questo modo dovremmo tagliare circa 12 milioni e lasciare per tutti gli altri dipendenti i rimanenti 36,5».
I Cobas protestano perchè ritengono pretestuose le richieste dei dirigenti generali degli assessorati: «Vengono previsti progetti speciali in cui far lavorare gli amici degli amici o altri dirigenti. Ma così i dipendenti finiscono per finanziare con i loro soldi altri dipendenti più fortunati». Anche Cgil, Cisl e Uil sono pronti alla protesta: «Stiamo preparando una iniziativa per presentare le nostre proposte di miglioramento della pubblica amministrazione, a cominciare proprio dalla riforma del salario accessorio ai lavoratori» dicono Enzo Abbinanti, Paolo Montera e Luca Crimi. Secondo i confederali «è in corso un mercato delle quote del fondo da sottrarre a tutto il resto del personale. E tutto ciò avviene senza una preventiva valutazione politica e gestionale delle effettive esigenze legate alla necessità di garantire i servizi».
E sfogliando il dossier che raccoglie le richieste di straordinari extra-budget pervenute all’Aran si scopre che ogni assessorato lamenta la carenza di personale. Il dipartimento Programmazione ha chiesto 87 mila euro «per assicurare la continua presenza di personale» e accelerare la spesa dei fondi europei. La Protezione Civile ha chiesto 800 mila euro per il pagamento degli straordinari e ha segnalato che fino a ora «per il lavoro svolto fuori dall’orario ordinario si è fatto ricorso al riposo compensativo». La Protezione civile ha segnalato inoltre l’esigenza di assicurare «un impegno anche nei giorni festivi» soprattutto per via «dell’emergenza migranti». Anche se i progetti per i quali ha chiesto l’extra-budget riguardano il censimento degli edifici strategici, la riorganizzazione degli archivi, il censimento delle frane e la creazione di un database dei mezzi del volontariato. Altri 120 mila euro servono per l’indennità di turnazione nella centrale operativa di Palermo.
Il dipartimento Ambiente ha segnalato che «dopo i trasferimenti decisi dal governo l’anno scorso si registra una indecorosa carenza di personale. E quindi anche per l’espletamento delle attività istituzionali bisogna far ricorso alle ore di pomeridiane» e dunque al pagamento dello straordinario soprattutto per le valutazioni ambientali, i contenziosi e i pareri.
L’assessorato alle Attività produttive segnala che ha bisogno di almeno altri 40 dipendenti e visto che nessuno ha accettato di andare in via degli Emiri, è necessario il ricorso allo straordinario per accelerare la spesa dei fondi europei: da qui una richiesta di 483 mila euro. Alla Sanità hanno chiesto un extra di 120 mila euro.
L’assessorato ai Beni culturali ha chiesto 3 milioni e 730 mila per l’indennità di turnazione e di vigilanza da assegnare ai custodi e altri 60 mila per i precari. L’assessorato alla Funzione pubblica ha chiesto un extra di 650 mila per assicurare il servizio centralizzato delle utenze di energia elettrica. E in mezzo a tante richieste spicca perfino quella dello stesso Aran che «per l’intensa attività di contrattazione» chiede di avere altri 30 mila euro per il personale non dirigenziale da far lavorare il pomeriggio. Eppure i sindacati ricordano che «la contrattazione è bloccata da alcuni anni». Anzi, i Cobas propongono di riaprila destinando i 12 milioni chiesti dai vertici degli assessorati «agli incentivi per i 1.700 dipendenti che potrebbero andare in prepensionamento».

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