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Regione, dirigente da 200 mila euro nella società inattiva

Tra le partecipate della Regione c’è il Ciem: passività per tre milioni e mezzo, perdite causate dalla spesa per il personale

PALERMO. La Regione rispedisce al mittente il bilancio 2013 e apre così il caso-Ciem, società partecipata da tre anni in liquidazione che secondo Palazzo d’Orleans registra perdite milionarie e paga un dirigente quasi 200 mila euro. Primo atto di una partita sulle liquidazioni-lumaca che il presidente Rosario Crocetta annuncia di voler giocare nelle prossime settimane.
Nei giorni scorsi Crocetta ha ricevuto il bilancio 2013 del Ciem ma lo ha rispedito alla Ragioneria generale della Regione (che controlla la partecipata) affinché chieda alla società correzioni e dettagli che al momento non permettono a Palazzo d’Orleans di approvarlo.
Sulla carta Crocetta non può bocciare il bilancio, ma prima di approvarlo può pretendere alcune «azioni correttive». E nella lettera che accompagna la sua decisione, il presidente della Regione chiede in particolare 3 cose: una spiegazione sulla lentezza della procedura di liquidazione accompagnata da un cronoprogramma in cui venga fissata una data per la chiusura, le relazioni del commissario liquidatore e del collegio dei revisori e le decisioni prese sul personale.
Crocetta attacca in particolare sullo stipendio del direttore del Ciem, Nino Giuffrè: «È impensabile che una società che non fa più nulla mantenga in servizio un dirigente che incassa quasi 200 mila euro. Dobbiamo dare un segnale molto forte». Giuffrè, secondo gli ultimi dati della Regione, incassa 194 mila euro lordi all’anno.
E, sempre secondo i dati in possesso di Palazzo d’Orleans, la società per quanto inattiva ha fatto registrare un patrimonio netto negativo di 3 milioni e mezzo.
Perdite che sarebbero tutte riconducibili alla gestione del personale. Perché la società, nata per promuovere l’internazionalizzazione delle imprese, impiega una ventina di dipendenti. E in questo momento non ci sono ce\rtezze sul futuro del personale. Anche per questo motivo ieri il commissario liquidatore del Ciem, Giuseppe Grazia, ha annunciato le dimissioni: «Dalla Regione non ho ancora ricevuto nulla. Ma ho già messo all’ordine del giorno della prossima assemblea dei soci le mie dimissioni. Ho svolto il ruolo di commissario per 10 mila euro. E in passato ho chiuso liquidazioni in 11 mesi. Ma qui c’è un problema enorme che riguarda il personale e che nessuno vuole affrontare. Per il resto, con la mia attività sono riuscito a far risparmiare alla Regione circa 800 mila euro legati a vecchi debiti che abbiamo estinto pagando solo il 40% del dovuto grazie a transazioni».
Ma nella lettera in cui impone azioni correttive, Crocetta chiede anche di conoscere le decisioni del Ciem sul personale. Palazzo d’Orleans cita «l’applicazione della lege 11 del 2010». E il problema in questo caso è dato da una serie di recenti norme che garantiscono solo i dipendenti impiegati in società che la Regione ritiene strategiche. E il Ciem non è fra queste: c’è quindi un rischio licenziamento. Proprio su questi temi e sui rischi che ne conseguono per il bilancio regionale, la sezione di controllo della Corte dei Conti qualche mese fa ha avviato una indagine da cui è emerso che il complesso delle 34 società partecipate regionali è costato negli ultimi 4 anni un miliardo a causa di sprechi e inefficienze. E Crocetta chiede ora al Ciem di applicare le direttive di rigore emerse nella delibera della magistratura contabile. Nel frattempo Crocetta sta anche facendo insediare un pool, guidato da Sergio Gelardi, che si occuperà delle liquidazioni delle società non strategiche.

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