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L'indagine su Sicilia e-Servizi, Crocetta: "Chiariremo tutto"

PALERMO. "Con la Corte dei Conti chiariremo tutto. Abbiamo raccolto atti e documenti con i quali dimostriamo che se non avessimo agito come abbiamo fatto avremmo creato un disastro davvero spaventoso. Altro che danno erariale". Lo dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, accusato assieme ad Antonio Ingroia e ad alcuni assessori ed ex assessori di un danno erariale di oltre 2 milioni di euro.
La Procura generale della Corte dei Conti nei giorni scorsi ha contestato l'assunzione di 74 dipendenti ex Sisev, transitati a Sicilia e-Servizi (diventata intanto a totale controllo pubblico), alcuni dal 23 gennaio scorso, altri dal 4 febbraio. Una passaggio che, secondo la Procura sarebbe illegittimo e che avrebbe recato danno alle casse della pubblica amministrazione.
Ma Crocetta è di tutt'altro avviso: "Non avevamo scelta - spiega - altrimenti ci sarebbe stata interruzione di pubblico servizio, perché intanto la convenzione con la Sisev (pubblico-privata) era in scadenza. Avremmo mandato in tilt l'intero servizio informatico della Regione, con conseguenze sulla sicurezza dei cittadini, sul 118, sul sistema sanitario, sui pagamenti della pubblica amministrazione. Un disastro".
Per il governatore, l'alternativa alle assunzioni per 18 mesi del personale "sarebbe stata la proroga del contratto con la vecchia società, con un costo quattro volte superiore a quello attuale, in attesa di trovare la soluzione definitiva: avremmo dovuto assumere analisti per formare il personale interno alla Regione oppure fare un concorso, con tempi lunghi". "Per gestire il software di Sicilia e-servizi serviva personale specializzato in quei programmi - prosegue Crocetta - Nessuno era in grado di farlo, se non i tecnici della Sisev: era una scelta obbligata in quella fase. Certo abbiamo dovuto modificare una delibera adottata in precedenza, ma non avevamo alternative, se non il caos e costi enormi".

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