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Nel Lazio vince Zingaretti

"Un risultato bellissimo, una bella responsabilità" ha affermato il futuro governatore, accolto da un boato al comitato elettorale allestito al Tempio di Adriano

ROMA. Nicola Zingaretti sarà il nuovo presidente della Regione Lazio. Il candidato governatore del centrosinistra ha sconfitto il principale rivale, Francesco Storace del centrodestra, con un risultato che dai dati disponibili in serata dovrebbe finire per aggirarsi attorno al 40% delle preferenze, a dieci punti circa di distanza dall'inseguitore principale. "Un risultato bellissimo, una bella responsabilità" ha affermato il futuro governatore, accolto da un boato al comitato elettorale allestito al Tempio di Adriano a Roma. A pesare, come previsto, il massiccio apporto della città di Roma ma anche, che è il dato forse più rilevante della tornata elettorale, un forte voto disgiunto. Un 'premio' dunque alla forza personale del candidato. A distanza, attorno al 21 per cento all'ora di cena, il 'terzo incomodo' diventato protagonista Davide Barillari del M5s, pronto a contestare però centinaia di schede: parecchi, infatti, hanno indicato per iscritto il nome 'Grillo', finendo per far annullare il loro voto. Ed è con lui che, una volta governatore, Zingaretti sarà costretto a fare i conti nella prossima esperienza di governo. Ad anticipare la vittoria di Zingaretti è stato però Storace: "Gli ho fatto gli auguri per il suo nuovo incarico - ha affermato il leader de La Destra dal suo comitato, tra le facce scure - gliel'abbiamo fatta sudare, abbiamo combattuto con onore. Imposteremo un rapporto leale ma fermo". Il futuro governatore ha ringraziato l'avversario: "Sarò il presidente di tutti - ha affermato tra gli applausi, prima di dedicare la sua vittoria alla moglie e alle due figlie con lui sul palco - E' una scelta politica che permetterà alla nostra Regione di riprendere il cammino verso la stabilità. La novità sono stati i tanti voti disgiunti - ha voluto sottolineare - Qui è passato un messaggio di fronte all'astensionismo e alla cattiva politica, qui ha vinto la buona politica che governerà per cinque anni questa Regione. E' stato un grande voto di discontinuità". Lo spoglio, particolarmente lento, sembrava dapprima premiare il leader de La Destra, che per lunghe ore è stato in vantaggio. Ma non appena sono iniziati ad arrivare i dati della popolosissima provincia di Roma, ma in particolare di Roma città dove il centrosinistra è storicamente più forte, il risultato parziale si è ribaltato bruscamente, troppo per essere coperto dalle province più tradizionalmente vicine alla coalizione berlusconiana, come il Frusinate (ad Anagni ad esempio, 'feudo' di Franco 'Batman' Fiorito, quello dello scandalo fondi, il Pdl ha comunque prevalso). Ora per Zingaretti si apre la fase della formazione della giunta - di certo sembrerebbe solo la vicepresidenza a Massimiliano Smeriglio di Sel - che sarà composta sulla base dei risultati elettorali finali delle singole liste, e nel rispetto delle quote rosa e della rappresentanza territoriale. Ma soprattutto sarà necessario per il futuro governatore impostare un rapporto, tutto da inventare, con i 'grillini'. Si prospetta per Zingaretti uno scenario 'siciliano', sul modello delle intese promosse dal governatore Crocetta? E' presto per dirlo ma almeno al momento però la strategia di Zingaretti non sembra quella delle 'porte chiuse'. Acqua pubblica, beni comuni, cultura alcuni dei tempi sui quali, spiegava nel pomeriggio Smeriglio, si può già immaginare tra centrosinistra e M5s una naturale convergenza sui contenuti.

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