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Turismo, stop dell’Ue a sagre e concerti

La Commissione europea ha imposto di non finanziare più eventi sportivi, grandi kermesse e manifestazioni culturali o promozionali. Secondo Bruxelles hanno «scarso valore aggiunto». Una decisione presa a livello comunitario e che vale per tutte le Regioni italiane

PALERMO. Un’altra tegola sul turismo. La Commissione europea ha imposto di non finanziare più eventi sportivi, grandi kermesse e manifestazioni culturali o promozionali. Secondo Bruxelles hanno «scarso valore aggiunto». Una decisione presa a livello comunitario e che vale per tutte le Regioni italiane ma che in Sicilia rischia di paralizzare definitivamente i finanziamenti a un settore che già dall’anno scorso è finito nel mirino per spese improduttive che hanno portato al blocco dei fondi.
Bruxelles ha spedito da qualche settimana il Position Paper, cioè le direttive per la preparazione dei piani di spesa - italiani e regionali - dei fondi comunitari per gli anni 2014-2020. Nel documento si legge che «il supporto a eventi sportivi, culturali, turistici, promozionali e d’intrattenimento non deve essere finanziato dal Fesr (il principale piano di spesa dei fondi europei, ndr) per via del loro scarso valore aggiunto». Lo stesso vale per «iniziative di marketing territoriale».

Uno sbarramento non di poco conto se si considera che la Regione ha destinato nell’ultima programmazione - quella per gli anni 2007-2013 - oltre 70 milioni a iniziative di questo genere. Somme che andrebbero dall’anno prossimo destinate ad altre spese mentre se si volesse continuare a supportare concerti, spettacoli e manifestazioni sportive i soldi andrebbero individuati nel bilancio interno.  Ma quello che si profila all’orizzonte è a questo punto un braccio di ferro: il governo nazionale dovrà supportare la richieste delle Regioni per superare lo stop comunitario. «Occorrerà - spiegano Lucia Di Fatta e Alessandro Rais, capo di gabinetto e dirigente generale del Turismo - tenterà di finanziare ugualmente questo settore. Spetterà a noi e alla nostra capacità di programmazione individuare una strada per rendere compatibili questi eventi con gli obiettivi europei». In effetti nel documento di Bruxelles una porticina aperta c’è e impone «di dimostrare chiaramente l’impatto esercitato sul raggiungimento degli obiettivi».

Ciò comporterà una rivoluzione nel sistema di approvazione dei finanziamenti in assessorato: «Non si dovrà più guardare solo alla correttezza finanziaria - spiega Lucia Di Fatta - ma occorrerà programmare per tempo le manifestazioni e inserirle in un piano che tenga conto dell’impatto turistico e dunque di visitatori, promozione dell’immagine e vari altri elementi che producono sviluppo strutturale nel territorio».
Tutte cose che fino a ora sono mancate al punto che proprio in questi giorni l’assessorato è impegnato in un’altra partita con Bruxelles per sbloccare i finanziamenti del 2007-2013. Bruxelles contesta proprio il finanziamento di manifestazioni che poco o nulla hanno portato in termini di turismo e sviluppo: l’esempio ormai classico è il presepe vivente di Agira. Ma nel mirino sono finiti anche i 9 milioni spesi per mostre e concerti del Circuito del Mito. Il presidente Crocetta ha ammesso che «è quasi certo che una ventina di milioni, già anticipati dalla Regione, non saranno rimborsati da Bruxelles e diventeranno un buco per le nostre casse». Ora l’assessorato guidato da Franco Battiato sta guardando uno per uno gli altri progetti, che prevedono una spesa di altri 50 milioni (già fatta o solo programmata): «A marzo - concludono Rais e Di Fatta - ci sarà il vertice decisivo con l’Ue per provare a sbloccare questi soldi». Intanto, dopo i dubbi emersi in un primo screening, l’assessorato sta chiedendo ai beneficiari di questi finanziamenti di documentare meglio le spese e i risultati.

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