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Stop a un bando da 40 milioni, coi soldi pagata la cassa integrazione

Era destinato a finanziare la formazione continua dei dipendenti delle imprese. I fondi utilizzati per pagare un debito con l’Inps

PALERMO. La Regione manda in soffitta un bando da 40 milioni destinato a finanziare la cosiddetta formazione continua dei dipendenti delle imprese. I soldi del cosiddetto avviso 9 sono stati infatti utilizzati per pagare un vecchio debito con l’Inps e sbloccare così la cassa integrazione per i circa 1.800 lavoratori della Gesip di Palermo.
Il caso nasce da una delibera del 30 novembre scorso ma è emerso pubblicamente solo ieri, quando l’assessore Nelli Scilabra ne ha parlato in commissione all’Ars. Suscitando le polemiche dell’opposizione.
Il bando in questione era rimasto fermo per alcuni anni prima di arrivare nel luglio scorso a una graduatoria di massima che ha visto ammesse a finanziamento 373 aziende. Con i soldi sarebbe stata garantita l’aggiornamento professionale del personale, una boccata d’ossigeno soprattutto per le aziende in crisi. In totale erano disponibili proprio 40 milioni, due e mezzo dei quali provenienti dall’Unione europea e il resto dal ministero del Lavoro.
Tra l’altro, prima di arrivare alla formulazione della graduatoria le aziende avevano dovuto attendere - come ricorda Vincenzo Figuccia dell’Mpa - vari ritardi per via della mancata costituzione della commissione esaminatrice delle domande pervenute. Figuccia ha presentato un’interrogazione parlamentare sottoscritta anche da altri 6 deputati del gruppo Mpa - Lo Sciuto, Di Mauro, Lombardo, Greco, Fiorenza e Federico - in cui parla di «una guerra fra poveri» in riferimento alle aziende in crisi che hanno dovuto cedere i loro fondi agli operai della Gesip rimasti senza lavoro e in attesa della sola cassa integrazione. L’Mpa chiede alla Regione come e se intende rimediare.
Tuttavia il bando non è del tutto «morto». L’assessorato alla Formazione non lo ha formalmente cancellato e dunque si attende solo di trovare le risorse per finanziarlo. Operazione non facile ma che l’assessore non avrebbe escluso del tutto. Anzi, ieri sera il dirigente del settore, Anna Rosa Corsello, ha lavorato proprio in questo senso. Tuttavia l’assessorato non è stato in grado di fornire dettagli sulle risorse che dovrebbero sbloccare l’impasse. Dunque, almeno per il momento, niente soldi per la formazione dei dipendenti delle imprese.
L’avviso 9 non è il primo bando finanziato con i fondi europei che non arriva in porto. L’anno scorso almeno altri due bandi, per un valore di oltre 150 milioni, sono stati ritirati: ma in questo caso perchè la Corte dei Conti ha bocciato le graduatorie.

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