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Sciopero del personale dell'Ars: "Gravi vizi di legittimità in un concorso"

Le organizzazioni sindacali del personale dell'Assemblea regionale siciliana preannunciano l'astensione dal lavoro dei dipendenti il 17 settembre prossimo. I sindacati insorgono su un bando

PALERMO. Le organizzazioni sindacali del  personale dell'Assemblea regionale siciliana preannunciano  l'astensione dal lavoro dei dipendenti il 17 settembre prossimo.  I sindacati denunciano «gravi vizi di legittimità e di merito  del concorso interamente riservato agli interni, a 2 posti di  segretario parlamentare addetto alla sicurezza, in quanto  risulta in palese contrasto con gli articoli 13 e 14 del testo  unico sull'amministrazione dell'Ars e con la giurisprudenza  della Corte costituzionale».    


Ritengono inoltre che «il principio di buon andamento della  pubblica amministrazione non possa prescindere dal requisito  costituzionale di accesso ai ruoli mediante concorso pubblico,  l'unica modalità concorsuale che è imprescindibile a maggior  ragione trattandosi di un Parlamento, e che assicurerebbe la  migliore selezione di personale competente e preparato  assicurando la partecipazione di tanti giovani disoccupati».        Secondo i sindacati «il concorso in questione, a differenza  di quanto stabilito dalle norme interne, non preveda il possesso  della laurea, bensì il solo diploma di scuola superiore, senza  alcuna votazione minima, ciò in contraddizione con i precedenti  bandi pubblici ove si è sempre prevista una soglia di  punteggio».


Evidenziano, altresì, «la lesione del principio  della par condicio dei partecipanti, in quanto fra i  concorrenti, vi sono alcuni dipendenti (già promossi in passato  con un'analoga procedura concorsuale interamente riservata) ai  quali l'amministrazione, ha già garantito la partecipazione a  corsi di formazione in materia di sicurezza, ai quali nel bando  del suddetto concorso, viene attribuita una valutazione, in  termini di punteggio, superiore addirittura a quello attribuito  alla laurea». I sindacati invitano l'amministrazione «a  revocare l'attuale bando per ripubblicarlo, come originariamente  previsto, mediante concorso pubblico». 

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