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Regione, il dopo-Lombardo: il Pdl sceglie Miccichè

Salvo sorprese sarà il leader di Grande Sud e tra i fondatori di Forza Italia, il candidato del partito alla presidenza della Regione siciliana. Berlusconi ha deciso due settimane fa affidando al segretario Angelino Alfano il compito di costruirgli attorno l'alleanza

PALERMO. Salvo sorprese, sarà Gianfranco Miccichè, leader di Grande Sud e tra i fondatori di Forza Italia, il candidato del Pdl alla presidenza della Regione siciliana. Berlusconi ha deciso due settimane fa affidando al segretario Angelino Alfano il compito di costruirgli attorno l'alleanza. Anche oggi, in via dell'Umiltà, sono previste riunioni. Alfano incontrerà il leader del Pid, Saverio Romano, che si presenterà all'appuntamento dopo aver ascoltato, a Palermo, il gruppo dirigente del partito, per avere un mandato chiaro.

L'altro nome al vaglio del Pdl, quello del rettore di Palermo Roberto Lagalla, sembra ormai sia stato accantonato, alla luce anche di alcuni sondaggi.  Secondo fonti del Pdl, Alfano potrebbe ufficializzare la candidatura di Miccichè a breve. Intanto, il segretario lavora per convincere i dirigenti più scettici, soprattutto l'area catanese che fa riferimento al coordinatore Giuseppe Castiglione e al senatore Pino Firrarello. Il sì del Pid a Miccichè, inoltre, farebbe «cadere» la candidatura, già in campo, di Innocenzo Leontini, capogruppo del Pdl all'Assemblea regionale siciliana, molto stimato nel centrodestra, e sostenuto dal partito di Romano. «Di fronte alle spaccature del centrosinistra, dobbiamo fare ogni sforzo per ricompattare la coalizione, mettendo da parte personalismi e quanto accaduto negli ultimi anni nel centrodestra», dice Toto Cordaro, vice presidente del Pid all'Ars. Si guarda anche in casa Fli. Nei giorni scorsi Miccichè ha visto Fini due volte, «incontri cordiali e costruttivi», dicono negli ambienti di Grande Sud

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