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Regione, commissione lumaca: maxi rimborsi per mini sedute

Negli ultimi cinque mesi si è riunita solo due volte, per un totale di 50 minuti. Dieci minuti ogni mese. Tanto hanno lavorato i nove deputati della commissione dell’Ars per la qualità della legislazione, istituita nel 2008. Non per questo, però, all'ufficio di presidenza dell'organismo (4 componenti) non è toccata un'indennità aggiuntiva, che spetta a prescindere dal numero di sedute svolte

PALERMO. Non ha viaggiato a ritmi frenetici. Negli ultimi cinque mesi si è riunita solo due volte, per un totale di 50 minuti. Dieci minuti ogni mese. Tanto hanno lavorato i nove deputati della commissione dell’Ars per la qualità della legislazione, istituita nel 2008. Non per questo, però, all'ufficio di presidenza dell'organismo (4 componenti) non è toccata un'indennità aggiuntiva, che spetta a prescindere dal numero di sedute svolte.


Al presidente, Orazio Ragusa, ogni mese sono toccati 2.984,55 euro (lorde), oltre allo stipendio base, che supera i 16 mila euro lordi. Gli altri due componenti, Ignazio Marinese (Pdl) e Giovanni Panepinto (Pd) hanno incassato invece 764,24 euro mensili. Mentre il segretario di commissione, Giovanni Greco, ha percepito come extra 373,07 euro ogni mese. In sostanza, la commissione - la cui funzione è quella di valutare «l'omogeneità, la semplicità, la chiarezza e la proprietà dei disegni di legge» - di sole indennità è costata alle casse pubbliche oltre 250 mila euro. Il resoconto delle sedute di quest'anno, come risulta dal sito internet dell'Ars, è presto fatto.


Ventidue febbraio, la commissione si è riunita alle 12.10 e si è congedata alle 12.30. Il tredici marzo dalle 15.30 alle 16. All'ordine del giorno il disegno di legge sulle Province (mai arrivato in Aula) e quello sui «lavori in economia nel settore forestale». Domani tornerà a riunirsi per esprimersi sul ddl sugli oratori. Non è, comunque, il primo caso di commissione lumaca. Nel 2009, il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, dovette sciogliere la commissione per la riforma dello Statuto siciliano, che aveva effettuato sette ore di lavoro in un anno e mezzo.


La stessa sorte non toccherà alla commissione sotto esame «perchè - spiega Cascio - si tratta di una commissione parlamentare permanente, varata per legge che deve durare per l’intera legislatura, mentre quella per la riforma dello Statuto aveva un mandato a tempo di due anni». Difende il lavoro dei nove deputati, Cascio: «La commissione si è riunita poche volte perchè al di fuori della Finanziaria l’Aula non ha discusso altri disegni di legge». Salvo per questa legislatura, non è detto, comunque, che dalla prossima l’organismo esisterà ancora. Perchè, ammette il presidente dell’Ars, «se ne può fare tranquillamente a meno. Le sue funzioni potrebbero essere svolte dagli uffici della presidenza».

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