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Palermo, “apparentamento” al ballottaggio e la speranza dei consiglieri a rischio esclusione

PALERMO. Al ballottaggio non sarà solo sfida tra Orlando e Ferrandelli. Ma si giocherà anche la partita dei cosiddetti apparentamenti che potrebbero riportare in vita consiglieri comunali che rischiano di essere esclusi. In sostanza, basterebbe che almeno quattro liste si coalizzassero con le due che sostengono Ferrandelli per stravolgere l’attribuzione dei seggi in consiglio comunale ed evitare che Idv, anche se vincesse Orlando, abbia i 30 seggi come premio di maggioranza. La legge, infatti, stabilisce che nel caso in cui il candidato sconfitto sia appoggiato da un insieme di liste che rappresentano il 50 per cento più uno del totale dei voti validi la distribuzione dei seggi avviene in maniera proporzionale.
Qualora si verificasse l’apparentamento Idv avrebbe solo 7 consiglieri (Salvatore Orlando, Alberto Mangano, Francesco Bertolino, Aurelio Scavone, Nadia Spallitta, Paolo Caracausi, Luisa La Colla), 6 il Pdl (Giulio Tantillo, Giuseppe Milazzo, Alessandro Anello, Giovanni Melia, Sebastiano Drago e Leopoldo Piampiano), 5 Grande Sud (Edy Tamajo, Andrea Mineo, Pino Federico, Sandro Terrani e Gerlando Inzerillo), 6 il Pd (Teresa Piccione, Rosario Filoramo, Carlo Di Pisa, Salvo Alotta, Vincenzo Tanania e Maurizio Pellegrino), 6 l’Mpa (Angelo Figuccia, Giovanni Geloso, Mimmo Russo, Sonia Gangi, Pietro Garonna e Claudio Volante), 6 l’Udc (Salvatore Finazzo, Giulio Cusumano, Giovanni Lo Cascio, Pietro Polizzi, Franco Siino e Massimiliano Fiore), 5 la lista Amo Palermo (Francesco Scarpinato, Pino Faraone, Paolo Porzio, Totò Palma e Giampiero Lombardo), 4 il Pid-Cantiere popolare (Felice Bruscia, Roberto Clemente, Giuseppe Bevilacqua e Pippo Enea), 5 la lista Ora Palermo (Antonella Monastra, Fabrizio Ferrara, Cesare Mattaliano, Ciro Ferrandelli e Sergio Mannara).

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