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Ars, Lombardo pronto al rimpasto: apre alla Borsellino

Il presidente della Regione siciliana: "Non parliamo da tre anni, forse sarebbe opportuno farlo. Spero non resti isolata in una posizione estremista e perdente. In quel caso noi saremmo pronti a presentare un nostro candidato autorevole"

PALERMO. Torna a mettere in agenda il rimpasto in giunta regionale, riapre le porte della maggioranza a Miccichè e tenta di convincere Rita Borsellino ad accettarel’alleanza col terzo polo nellacorsa a sindaco di Palermo: dal primo mattinofino a una conferenza stampa improvvisata a sera inoltrata, Raffaele Lombardo metteipaletti in vista delle prossime scadenze. E lo fanelgiorno in cui annuncia l’ingresso nell’Mpa dell’exsindaco di Bagheria Biagio Sciortino.



Il tema delle larghe intese a Roma suggerisce al governatore di ritentare un avvicinamento a Miccichè: «Se a Roma staremo tutti e due dalla stessa parte nel sostegno al governo Monti, non capisco perchè alla Regione non si possa fare altrettanto». Lombardo precisa che ciò sarebbe possibile «se ilPd e gli altri partiti del terzo polo fossero d’accordo». Ma il leader di Forza del Sud fa sapere di non essere su questa linea: «Qualcuno ci tira per la giacca ma non siamo assolutamente disposti a sostenere un governo che si è dimostrato incapace». Lombardo non si scoraggia: «Prendiamo atto delle frasi di Miccichè, ma la situazione è in evoluzione».



Il leader di Forza del Sud da qualche giorno ha riaperto il dialogo col terzo polo. Il suo braccio destro, Michele Cimino, fa un passo in più: «Non serve un allargamento estemporaneo dell’attuale maggioranza ma un reale cambiamento, un governo che con forza faccia uscire dall’immobilismo. Occorre che vi sia anche in Sicilia, come sta accadendo a Roma con Monti, un governo autorevole».
Va detto che Lombardo non esclude affatto di dar vita a un nuovo governo, pur partendo dalla attuale maggioranza: «Mi viene chiesto con insistenza dall’Udc e non ho niente in contrario, purchè questo nodo venga risolto entro fine anno. Il Pd potrebbe mantenere i suoi tecnici e gli altri partiti scegliere assessori politici».



Il rapporto col Pd è sempre al centro del dibattito. Questa volta però lo scenario è la corsa a sindaco di Palermo. Lombardo torna a proporre a Rita Borsellino l’alleanza: «Non parliamo da tre anni, forse sarebbe opportuno farlo. Con lei vorrei tentare di trovare una soluzione unitaria senza lacerazioni e scontri». Il governatore ha messo sul tavolo più di un elemento di trattativa: «Questa città ha bisogno del più ampio consenso delle forze politiche e di solidarietà per risolvere i problemi. Penso per esempio al caso Gesip per cui si sa già che non ci sono soldi e non c’è più un governoromano pronto a dare una mano». Avere la Regione come alleato, è l’appello di Lombardo, può aiutare anche la Borsellino. Ma alla candidata del Pd Lombardo non risparmia una critica: «Spero non resti isolata in una posizione estremista e perdente. In quel caso noi saremmo pronti a presentare un nostro candidato autorevole». In mattinata Lombardo aveva fatto riferimento a Roberto Lagalla, ilrettore di Palermo. Ma al di làdell’apprezzamentorinnovato, quella del governatore è unaprovocazione. E come tale la respingeilcoordinatore del Pdl, Giuseppe Castiglione. Lagalla è stato per mesisulpunto di esserel’uomo del Pdl per Palermo. Ieri però lo stesso rettore ha confermato il suo passo indietro: «Ringrazio Lombardo per l’apprezzamento ma resto alla guida dell’Ateneo».



L’ultimo tema nell’agenda di Lombardo è la Finanziaria: «Da Roma sta per arrivare un’altramazzata. Il nuovo governo sarà costretto a fare una manovra aggiuntiva da 60 o 120 miliardi.E noi subiremo altri tagli». È un avviso ai naviganti dell’Ars.

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