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Finanziaria, il maxiemendamento del governo alla "dieta" dell'Ars

Saltano 16 articoli dei 59 previsti nel documento approvato dalla giunta Lombardo. No alla soppressione dell'Istituto della vite e del vino e alle norme in materia di professione turistiche

PALERMO. Sì all'aumento dei canoni demaniali ma in maniera ridotta, salta la norma per la soppressione dell'Istituto regionale della vite e del vino, mentre viene confermata l'abolizione della commissione regionale per l'impiego e dei consorzi per il ripopolamento ittico. Cassata la norma che prevedeva il trasferimento della gestione idrica dall'Eas al dipartimento per i rifiuti e le acque.
Sono alcune delle norme del maxiemendamento soppresse dalla Presidenza dell'Ars dopo una valutazione del testo effettuata anche in raccordo con il governo. In totale sono stati cassati per intero 16 dei 59 articoli che compongono il maxiemendamento; di altri 6 articoli sono stati soppressi in totale 11 commi. Dell'articolo 3, invece, rimangono in piedi i commi che riguardano il patrimonio immobiliare degli Iacp.
Dal maxiemendamento è stata cassata la norma che istituiva un fondo di garanzia a gestione separata per le grandi imprese colpite dalla crisi con sede in Sicilia (art. 6 comma 3) e quella sulla fauna in beneficienza o vendita di uccelli (art. 14). Cancellate le tariffe in materia di motorizzazione civile. Saltano anche "gli interventi di realizzazione di infrastrutture, opifici industriali, impianti tecnici, centri di servizi per le imprese, impianti di rifornimento..." nelle aree del Consorzio Asi di Palermo "anche in contrasto con gli strumenti urbanistici generali o attuativi" (art. 17 comma 2) e la soppressione degli organismi (art.18).
Disco rosso alla deroga per i regimi d'aiuto ricompresi nei piani operativi cofinanziati dall'Ue (art. 20), alla sopprressione dell'Istituto regionale vite e vino (art. 27 comma 2/d), alla istituzione della commissione consultiva regionale della pesca (art.30), all'incremento del contributo per l'istituto incremento ippico di Catania (art. 32), alle norme ambientali e di tutela del territorio (art. 36). Cassate le norme sulla ricomposizione del consiglio del parco archeologico di Agrigento (art. 38), del consiglio regionale dei beni culturali (art.39) e sul sistema idriico integrato (art. 41).
Non passano al vaglio della Presidenza dell'Ars "l'accesso gratuito a internet attraverso modalità wireless" attraverso "il piano per la connessione" affidato all'assessorato all'Economia e alcune norme in materia sanitaria (art. 42). L'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia non sarà più soppresso (art. 43) e non sarà costituito l'archivio dell'autonomia siciliana (art. 45). No, infine, alle norme in materia di professione turistiche.

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