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Morto il messinese Aldo Natoli, tra i fondatori del Manifesto

Deputato del Pci dalla Costituente per cinque legislature, si è spento nella sua casa romana a 97 anni

PALERMO. E' morto, nella sua casa romana, Aldo Natoli, deputato del Pci dalla Costituente per 5 legislature e cofondatore del gruppo de Il manifesto. Aveva 97 anni. Nato a Messina, dopo la laurea in medicina e chirurgia fu inviato dall'Istituto italiano del cancro (presso l'ospedale regina Elena di Roma) all'Institut du cancer nel 1939 e fece da collegamento tra la centrale francese del Pci e l'interno, anche grazie al fratello maggiore Glauco Natoli, che in quello stesso periodo era incaricato di letteratura italiana presso l'università di Strasburgo.     
Al rientro fu arrestato per attività clandestina, insieme ad un gruppo di militanti di Avezzano (tra cui Bruno Corbi e Giulio Spallone), e condannato a 5 anni di carcere dal tribunale speciale per la difesa dello Stato.
Dopo 3 anni di reclusione a Civitavecchia, nel dicembre del 1942 fu scarcerato grazie al provvedimento di amnistia ed indulto del 17 ottobre. Subito dopo entrò a far parte dell'organizzazione militare del Cln, fondando con Pietro Alicata la redazione clandestina dell'Unità. Dopo la guerra fu segretario del Pci a Roma e nel Lazio.    
Sin dalla prima legislatura deputato eletto nel Lazio fu riconfermato per altre 4 legislature consecutive. Consigliere comunale di Roma, dal 1952 al 1966, fu a lungo capogruppo del Pci in Campidoglio. In questa veste condusse una battaglia durissima contro la politica urbanistica delle amministrazioni comunali a guida democristiana, in particolare quella di Urbano Cioccetti (1957/1960). Nell'ottobre 1969, in dissenso con la direzione del Pci sulla condanna dell'invasione sovietica della Cecoslovacchia, fu radiato dal partito con Rossana Rossanda, Luigi Pintor e tutto il gruppo del quotidiano Il Manifesto da loro costituito.     
Distaccatosi dal gruppo, si è dedicato all'attività storiografica. I suoi lavori più importanti sono quelli dedicati alla vita ed all'opera di Antonio Gramsci.

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