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Gruppi all’Ars, tagli in vista per i dipendenti

Il presidente Cascio: “Stiamo pensando a una rivisitazione al ribasso”. Dalla piena applicazione negli ultimi anni del contratto è nato il maxi buco nell’Udc: 520 mila euro

PALERMO. Ci sono dipendenti dei gruppi che guadagnano 1.300 euro ma anche altri che arrivano a 7 mila netti al mese. E le mensilità in busta paga sono 15. Non si placa la polemica all’Ars sui debiti nati nei partiti per le 78 assunzioni fatte negli anni e che adesso costano troppo rispetto ai finanziamenti ordinari dell’Assemblea. Si tratta di personale che si aggiunge agli amministrativi di Palazzo dei Normanni.
Il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, ieri ha tratteggiato le misure in cantiere. Ci sarà una manovra a copertura dei debiti - si aggirano sui 2 milioni - ma verrà agganciata a una rivisitazione dell’attuale contratto «speciale» di questi funzionari. Non un accordo di categoria nelle forme tradizionali ma un documento ad hoc pensato per i dipendenti dei gruppi parlamentari: «Il problema - ha aggiunto il presidente Cascio - è che questi lavoratori hanno anche 15 mensilità. E così fra il loro costo e quello che noi eroghiamo ai gruppi si è creata una differenza che non si riesce a coprire».
Proprio dalla piena applicazione negli ultimi anni di questo contratto è nato il maxi buco nell’Udc, 520 mila euro, che ora né gli scissionisti di Romano né i casiniani di Ardizzone vogliono accollarsi.
Il Consiglio di presidenza dell’Ars esaminerà il caso a giorni. Cascio anticipa che la copertura dei debiti verrà ancorata a una «riparametrazione degli stipendi. Quel contratto verrà rimodulato. Sì, stiamo pensando a una rivisitazione al ribasso». Scatterà poi un blocco delle assunzioni e il personale riconosciuto ai gruppi sarà quello in forza già nel 2006. Ma qui si aprirà anche un’altra partita perchè Cascio ha ammesso che oltre alle 78 persone già stabilizzate - la cui sorte è indipendente dai gruppi - ci sono una ventina di dipendenti con contratti a tempo indeterminato ma legati alla vita del gruppo: «Per questi verrà prevista la stabilizzazione solo col turn over che nascerà dai normali pensionamenti». Infine, ci sono già circa 20 precari con contratti a termine e per questi non è prevista stabilizzazione.
Il problema dei debiti attraversa quasi tutti i gruppi. Nel Pdl è frutto dell’eredità di Forza Italia e An. Pd e Mpa non sarebbero in rosso mentre l’unico gruppo in attivo è il Pdl Sicilia (finiani e ribelli) amministrato da questo punti di vista da Guglielmo Scammacca della Bruca. Cascio però ha difeso la regolarità delle assunzioni: «In molto casi si tratta di personale in servizio anche da 15 anni. Non è sbagliato a priori che i gruppi abbiano assunto». Intanto Lombardo ha arruolato un altro consulente. Si tratta dell’ingegnere etneo Aurelio La Corte che da ieri al 18 aprile, per 12.394 euro lordi, si occuperà di progetti legati ad Apq e fondi europei.

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