PALERMO. Oggi doveva essere il giorno dell’incontro decisivo fra Lombardo e Miccichè. Al vertice avrebbero dovuto partecipare anche il finiano Scalia e il co-fondatore del Pdl Sicilia, Dore Misuraca. Ma l’incontro non ci sarà, ufficialmente per impegni improrogabili dei ribelli del Pdl.
Segnale di una distanza che cresce ogni giorno di più fra il governatore e gli ex forzisti. Lombardo ha invece incontrato a Catania il segretario del Pd, Giuseppe Lupo che ha ribadito la proposta di un governo di tecnici che esprima un’alleanza politica. Il segretario del Pd ha apprezzato la spaccatura fra cuffariani e Casini e guarda con interesse al gelo di Miccichè verso Lombardo: «Nè l’Udc nè Miccichè sono indispensabili - ha detto Lupo -. Noi e l’Mpa abbiamo la maggioranza». Una maggioranza di cui faranno parte anche i rutelliani (e almeno 4 dei 5 deputati del gruppo misto). Rutelli e Tabacci saranno oggi a Palermo, insieme a Mario Bonomo, proprio per un convegno dal titolo «Sicilia laboratorio per affrancarsi dal bipolarismo». La virata a sinistra di Lombardo è passata ieri anche da un incontro, sempre a Catania, con l’area ex Margherita del Pd. Sotto l’Etna sono arrivati Francantonio Genovese e Nino Papania. Il progetto prevede un pezzetto dell’Udc, quello che fa capo al messinese Giampiero D’Alia e al deputato all’Ars Giovanni Ardizzone. Lombardo annuncerà fra domani e giovedì la nuova giunta, fatta di soli tecnici: e a sorpresa il progetto piace a due deputati del Pdl ufficiale, Marco Falcone e Vincenzo Vinciullo. L’area finiana ci sarà e ha già indicato un nome a sorpresa: il dirigente regionale dell’assessorato alla Pesca, Gian Maria Sparma. I finiani stanno anche cercando di difendere il catanese Nino Strano, assessore al Turismo. Ma, in caso di un no di Lombardo, sono pronti a far arrivare da Roma due professori universitari con passate esperienze negli Usa. Gia. Pi.
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