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Regione, finisce all'Ars il caso dei 370 consulenti

Spesi oltre 4,3 milioni di euro in due anni. A chiedere maggiore chiarezza è il Pd: "Vogliamo la pubblicazione su internet dei curricula degli esperti esterni"

PALERMO. Finirà all'Ars il caso degli oltre 4,3 milioni spesi in due anni dal governo regionale per arruolare circa 370 consulenti. È il Pd ad annunciare la presentazione di una interrogazione che costringerà Lombardo e i suoi assessori a spiegare in aula le motivazioni e le necessità che hanno spinto all'assegnazione di tanti incarichi per chiamata diretta.
Nel solo 2010, fra gennaio e i primi di luglio gli esperti messi a libro paga sono stati 94, una trentina dei quali ha già visto scadere il proprio contratto, che però spesso è stato rinnovato più volte. È quanto emerso dalla prima puntata di una inchiesta del Giornale di Sicilia, ripresa ieri anche dal Tg di Sky. Ora il segretario del Pd, Giuseppe Lupo, chiede a Lombardo di «fare chiarezza sull'esercito di consulenti arruolato in questi due anni che è costato oltre 4 milioni alle casse pubbliche». Lupo chiede anche «di pubblicare su internet tutti i curricula dei 370 consulenti, come prevede una norma della finanziaria fatta approvare dal Partito democratico. Il presidente spieghi anche come mai le professionalità richieste agli esterni non sono disponibili fra i 20 mila dipendenti della Regione. I cittadini siciliani hanno il diritto di sapere quali siano stati i criteri di scelta di questi consulenti e i vantaggi per la pubblica amministrazione». Lupo ritiene che non ci siano reali esigenze che conducano a un numero tanto elevato di consulenti e per questo motivo ricorda che la spesa destinata a questi incarichi potrebbe essere invece dirottata per «le attività sociali e per erogare un contributo ai lavoratori siciliani in cassa integrazione».
Ma il fenomeno rischia di andare oltre gli uffici degli assessorati. Negli elenchi ufficiali della Regione figura infatti un altro centinaio di consulenti chiamati dalle sovrintendenze e dai vertici di musei e gallerie fra il 2008 e il 2009. Va detto che molti di questi esperti sono stati chiamati per seguire i restauri di opere o complessi architettonici e la realizzazione di mostre. Così come l'assessore all'Agricoltura, Titti Bufardeci, ha precisato che i sette consulenti da lui nominati fra giugno e luglio sono membri esterni dell'ufficio di gabinetto. Si tratta di Luca Cannata (10.870 euro lordi fino a ottobre). E poi ancora Gaetano Iacono, Manlio Raimondi, Leonardo Lo Iacono, Luigi Taveralla e Vincenzo Evola tutti in servizio fino a fine anno con un compenso di 6.238 euro. L'ultimo nome scelto da Bufardeci, lunedì scorso è quello di Santo Bono che si occuperà di iniziative per superare la crisi agricola (5.224 euro fino a fine anno). Per Bufardeci «Bono è uno dei fondatori dei comitati di base per l’agricoltura, poi confluiti nell’associazione degli agricoltori siciliani. È stata proprio l’associazione a individuare Bono come interlocutore istituzionale della Regione. La consulenza affidata è la dimostrazione di una volontà politica che punta a mantenere aperti i canali di comunicazione tra politica, amministrazione regionale e mondo agricolo».
Ma anche contro i contratti per chiamata diretta negli staff degli assessorati si muove il Pd con Davide Faraone: «Da mesi attendiamo da parte di Lombardo segnali chiari, all'insegna della trasparenza e dei tagli agli sprechi, sui meccanismi di scelta degli esterni negli uffici di gabinetto degli assessorati». Farone ha presentato un'altra interrogazione all'Ars per chiedere la riduzione di questi membri esterni.

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