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Comunali in Sicilia, votanti in calo

Nei 41 comuni siciliani fino alle 22 ha votato il 51,06% degli aventi diritto. Rispetto alla precedente tornata registrato un calo del 6,18%. I fatti di cronaca

PALERMO. Affluenza in calo nelle Amministrative in corso di svolgimento in Sicilia: nei 41 Comuni siciliani chiamati al voto, alle 22 l'affluenza alle urne è stata del 51,06%. Alla stessa ora, nelle precedenti elezioni amministrative, aveva votato il 57,24%, con un calo quindi del 6,18%. Fino alle 19 di ieri aveva invece votato il 35,29% degli aventi diritto, con un saldo negativo di quasi il tre per cento rispetto alla tornata elettorale precedente, quando per gli stessi 41 Comuni la soglia raggiunta alla stessa ora era stata del 38,18%. Già il primo rilevamento di ieri, quello delle 12, aveva dato le avvisaglie di un calo generalizzato nell'affluenza alle urne per eleggere sindaci e consigli comunali di 41 centri siciliani: a quell'ora, infatti, ha votato il 10,52 per cento degli aventi diritto, contro il 12,10 per cento delle precedenti amministrative. In pratica su 414.812 elettori alle 12 di ieri soltanto 43.634 erano andati alle urne, mentre il dato aggiornato alle 19 ha portato il totale dei votanti a 146.368. Oggi si potrà andare a votare dalle 7 alle 15, poi urne chiuse e spoglio dei risultati.  Pochi i fatti di cronaca nel primo giorno di voto. Tradito dal clic del telefonino, un trentenne è stato condotto nella caserma dei carabinieri di Bronte per la violazione del decreto legge del 2008, che vieta l'introduzione di cellulari e qualsiasi altro strumento in grado di riprodurre la propria espressione di voto. L'elettore aveva riprodotto il proprio voto espresso nella scheda all'interno della cabina telefonica della sezione numero 30, di piazza Castiglione. Rischia una ammenda sino a mille euro e una reclusione da tre a sei mesi di reclusione. A Trabia, fuori dalla scuola sede del seggio, intorno alle 18 si è verificata una rissa tra tre persone che, all’arrivo dei carabinieri, erano già sparite.


Gli aspiranti sindaci sono 124 (tra questi, 8 donne), i candidati in corsa per i consigli comunali 4.336 (dei quali 815 donne). In 12 centri con popolazione superiore a diecimila abitanti è adottato il sistema proporzionale (l'eventuale ballottaggio si terrà il 13 e il 14 giugno): Enna, Milazzo, Carini, Misilmeri, Palma di Montechiaro, Ribera, Gela, Mussomeli, Bronte, Pedara, San Giovanni La Punta ed Ispica. L'unico capoluogo al voto è Enna, dove Mpa e Pdl lealista, rivali alla Regione, sono alleati per sostenere la candidatura del lombardiano Angelo Moceri. Per il Pd in corsa Paolo Garofalo (fedelissimo di Crisafulli), mentre il Pdl Sicilia punta su Maria Teresa Montalbano, il resto del centrosinistra candida Enzo Cimino e l'Udc schiera Santo Motta.  Nei restanti 29 Comuni, invece, il sistema elettorale adottato è quello maggioritario: Cammarata, Realmonte, Siculiana (tutti in provincia di Agrigento), Serradifalco, Villalba (Caltanissetta), Maniace, Milo (Catania), Agira, Pietraperzia, Valguarnera Caropepe (Enna), Basicò, Graniti, Giardini Naxos, Limina, Malvagna, Naso, Raccuja (Messina), Aliminusa, Caltavuturo, Collesano, Godrano, Lascari, Pollina, San Mauro Castelverde, Santa Cristina Gela, Scillato, Trabia (Palermo), Gibellina e Pantelleria (Trapani).

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