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Nania: Fini non parla più dei temi della destra

Il vicepresidente del Senato sul caso Sicilia: Lombardo è "riuscito nel suo obiettivo di volere spaccare il Pdl, l'Udc e perfino il Pd"

ROMA. Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha preso "a scimmiottare" i temi della sinistra "perché se io mi metto a parlare un giorno si e l'altro pure dei temi che si iscrivono nel calendario del programma della sinistra, lei che pensa?": è la risposta del senatore del Pdl e vice presidente del Senato Domenico Nania a Maurizio Belpietro, che lo ha intervistato nella rubrica "La Telefonata" su Canale 5.
"Parlasse invece della riforma presidenziale. Fino a qualche tempo fa, dire destra - ha ricordato Nania - voleva dire riforme e dire riforme voleva dire destra. Invece Fini ha ceduto il ministero delle Riforme alla Lega per prendersi le Politiche comunitarie. Per non parlare della sicurezza e della lotta alla criminalità, ceduti anch'esso alla Lega. Le sembra un leader che parla dei temi della destra?".
Nania ha difeso l'operato del governo e ha trovato "paradossale registrare come Paesi come la Spagna e il Portogallo, che venivano deificati da tutta la sinistra italiana e da tutta la stampa di sinistra, quando si diceva che avevano perfino superato l'Italia come qualità della vita e come produttività, oggi crollano e non si dice che in effetti questo governo ha garantito una solidità all'economia italiana che nessuno aveva previsto. Quindi c'è un governo che fa bene, lo riconoscono tutti, ed assistere a queste scaramucce interne che vengono vendute per diversità di opinione non è certamente edificante". A Fini che ha ribadito ancora ieri, ospite di Bruno Vespa, la propria lealtà al governo, Nania ha replicato che la lealtà "si deve prima di tutto agli elettori".
Quanta alla possibilità che lo scenario siciliano, con il Pdl spaccato, possa essere replicato su scala nazionale, Nania ha osservato che in Sicilia il protagonista è stato il governatore "riuscito nel suo obiettivo di volere spaccare il Pdl, l'Udc e perfino il Pd".
"Per quanto ci riguarda - ha aggiunto Nania – la responsabilità è di quelli che non hanno lavorato per mantenere unito il Pdl. Rimango sempre dell'avviso che in un democrazia bipolare bisogna mantenere un rapporto di lealtà con gli elettori ed ovviamente prima ancora della maggioranza lo deve mantenere l'esecutivo, che è stato scelto direttamente dagli elettori. Forse su questo - ha concluso Nania - dobbiamo fare in modo che sia punito chi tradisce il voto degli elettori. Una norma antiribaltone, per capirci".

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