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Processo breve, sì in Senato tra le polemiche

Approvato a Palazzo Madama il ddl con 163 sì, 130 no e due astenuti. Cartelli di contestazione contro Berlusconi e Schifani grida: "Adesso basta"

Roma. Il Senato approva il ddl sul processo breve con 163 sì, 130 no, e due astenuti. Ma è stata una mattinata tesa a Palazzo Madama. Hanno votato a favore Pdl e Lega Nord, contro Pd, Idv e Udc.  Non ha votato in dissenso dal proprio gruppo il senatore Enrico Musso del Pdl. Astenuto pure il senatore Alberto Maritati del Pd che ha voluto "marcare anche fisicamente la distanza da questo ddl".  
Il provvedimento, approvato in prima lettura tra le proteste dell' opposizione che ha contestato i tempi stretti della discussione e gli applausi della maggioranza, era approdato in Aula martedì della scorsa settimana ed è stato licenziato in una settimana e va alla Camera..
"Basta. Adesso basta. Basta". Per la prima volta da quando è cominciata la legislatura, il presidente del Senato Renato Schifani ha perso la pazienza quando, prima del voto finale sul ddl sul processo breve, i senatori dell'Idv si rifiutano di levare i cartelli di contestazione su cui c'é scritto "Berlusconi fatti processare" o "Processo breve, giustizia morta", "Fatti processare". "Ritirate quei cartelli" aveva chiesto con toni calmi Schifani per poi gridare quel "basta" ripetuto tre volte.
Nel frattempo, nell' emiciclo si è assistito alle intemperanze del senatore del Pdl, Domenico Gramazio, che, visti i cartelli agitati dai dipietristi, non ha resistito all'impulso di lanciare la rassegna stampa che aveva sul banco verso i banchi dell'Idv centrando in pieno il senatore Elio Lannutti Immediato il richiamo  di Schifani mentre Lannutti si è girato verso Gramazio e gli ha detto "ma come proprio a me?”.

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