
Un numero «record» di decreti è pronto per la firma di Donald Trump subito dopo l’ingresso alla Casa Bianca. Sono circa 100 i provvedimenti che il presidente-eletto firmerà non appena insediato: riflettono la sua agenda, quella sposata dalla maggioranza degli americani che gli ha regalato il secondo mandato.
Trump inizierà la sua presidenza con la stretta all’immigrazione e la soluzione del caso TikTok, la popolare app oscurata negli Stati Uniti. Ma già nella sua prima prima settimana da Commander-in-Chief, il presidente eletto toccherà gli altri temi che gli sono cari, dai dazi all’Ucraina, passando per il cessate il fuoco a Gaza.
Il presidente prevede di dichiarare l’emergenza al confine con il Messico nell’ambito dei decreti esecutivi che firmerà non appena insediato alla Casa Bianca. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali il presidente-eletto firmerà anche provvedimenti per la revoca delle direttive dell’amministrazione Biden sulla diversità e l’allentamento dei limiti per le trivellazioni offshore sul territorio federale. La maggior parte dei primi 100 decreti esecutivi che lo attendono nello Studio Ovale è legata all’immigrazione. Le deportazioni di massa promesse in campagna elettorale inizieranno subito, già domani con un maxi-raid a Chicago, la città di Barack Obama, per poi ampliarsi ad altre roccaforti democratiche come Los Angeles e New York.
Trump interverrà il 23 gennaio al World Economic Forum di Davos, dove è probabile che parli di dazi. Il presidente eletto ha promesso tariffe più elevate per gli alleati e non. Nel mirino di Trump c’è soprattutto la Cina, per la quale ha paventato una stretta del 100%. La nuova amministrazione monitorerà sull’accordo raggiunto fra Israele e Hamas. In questo quadro, l’inviato del tycoon per il Medio Oriente Steve Witkoff sta valutando una visita a Gaza nell’ambito dei suoi sforzi per mantenere l’accordo sul cessate il fuoco. Witkoff intende essere una presenza costante nella regione nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Per quanto riguarda la crisi dell’Ucraina, Trump ha aperto alla possibilità di un incontro con il presidente russo Vladimir Putin ma non ha ancora svelato le sue carte per mettere fine alla guerra in Ucraina.

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