Lunedì 23 Dicembre 2024

Russia, lo street artist napoletano Jorit chiede a Putin una foto insieme: «Per dimostrare che sei umano»

Nel frame Ciro Cirullo,in arte Jorit, abbraccia Putin

È Ciro Cirullo, noto artista di strada conosciuto con il nome di Jorit, il giovane italiano che ieri sera ha dialogato con il presidente russo Wladimir Putin durante un forum della gioventù a Sochi. Alla fine del forum Cirullo ha chiesto a Putin di poter fare una foto con lui, perché, ha detto, «in Italia si dicono tante cose strane su di lei». Al che il presidente ha risposto: «Certo, basta che non mi dia un pizzicotto per sincerarsi che sono una persona reale». Putin ha poi fatto una foto con l’artista italiano e una con un giovane africano. A Sochi Cirullo ha incontrato anche l’attrice Ornella Muti, che in questi giorni è in Russia. Jorit è noto anche per avere realizzato un grande graffito che rappresenta una bambina in lacrime sotto le bombe a Mariupol, città ucraina sul Mar Nero conquistata dalle truppe russe nel 2022. «L’idea - ha spiegato - era mostrare i problemi dei bambini del Donbass al mondo intero. I media occidentali spesso distorcono la realtà. Per esempio parlano delle sofferenze dei bambini di un Paese, ma rimangono in silenzio su quello che succede in quello vicino».

Chi è Jorit e cosa fa

Nei suoi murales ci sono personaggi celebri, da Lucio Dalla a Diego Armando Maradona a Fabrizio De Andrè, ma anche chiare prese di posizione politiche, spesso controcorrente. Jorit, al secolo Ciro Cerullo, ha 33 anni ed è nato a Quarto, in provincia di Napoli. A chi lo aveva definito filorusso dopo le sue prese di posizione contro l’Ucraina, sulla questione del Donbass, aveva replicato: «Sono un artista libero e ho il dovere di far vedere l’altro lato della medaglia». Putin, che ieri lo ha incontrato, si era già complimentato con lui a distanza per un murale di Dostoevskij realizzato a Napoli. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti, Jorit inizia ad essere conosciuto dal 2011 quando le sue opere sono esposte nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il grande pubblico lo scopre, nel capoluogo campano, soprattutto per i maxi ritratti di personaggi osannati dai tifosi, come Maradona e Marek Hamsik, dipinti su facciate di edifici comunali o popolari con l’intento di riqualificare esteticamente aree periferiche e non solo. Il 29 luglio 2018 insieme ad altri due artisti realizza un murale a Betlemme che ritrae l’attivista palestinese Ahed Tamimi, per sostenerne la scarcerazione. Viene arrestato e successivamente rilasciato dalle autorità israeliane. Nel 2019, sulla facciata di un palazzo di venti piani nella città di Odincovo in Russia, dipinge il volto di Jurij Gagarin, il cosmonauta sovietico che divenne il primo uomo ad andare nello spazio durante la missione del 12 aprile 1961 a bordo della Vostok 1. Nel luglio 2023 balza agli onori delle cronache, anche internazionali, per un murales dipinto su una facciata di un palazzo distrutto a Mariupol, città ucraina assediata dalla Federazione Russa circa un anno prima e ancora sotto controllo russo nel luglio 2023. Il murales raffigura una bambina con i colori della bandiera della Repubblica Popolare di Donetsk negli occhi alle cui spalle piovono missili con la scritta ‘Natò. In basso a sinistra compare anche un simbolo antifascista con la caratteristica bandiera nera e rossa. Un lavoro che, insieme ad alcune prese di posizione, lo fa definire ‘filorussò. In un post su Instagram scrive che nel Donbass «non c’è nessuno da liberare». Molte le reazioni polemiche alle quali replica: «Io sono un artista libero e ho il dovere di far vedere l’altro lato della medaglia e creare dibattito». Ancora: «È tutto l’esatto opposto di quello che ci raccontano in tv. La resistenza che avremmo dovuto appoggiare è quella del popolo del Donbass che lotta da 8 anni per liberarsi da un regime, quello di Kiev che di democratico oramai non aveva più niente. Questo è soltanto uno sporco gioco fatto per interessi economici». L’anno prima Jorit era stato citato addirittura da Putin che elogiò il murales dedicato a Dostoevskij e realizzato sulla facciata di una scuola di Fuorigrotta, a Napoli. Un intervento, quello di Putin, che arrivò all’indomani della decisione, poi ritrattata, dell’università Bicocca di Milano che aveva deciso di sospendere le lezioni dedicate al geniale scrittore russo.

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