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Usa, Biden in crisi: il 48% degli americani voterebbe per Trump

Il nuovo sondaggio del New York Times piomba come un macigno sul weekend del presidente a Camp David. La disapprovazione per il presidente è ai massimi livelli

Joe Biden

Quasi la metà degli americani ritengono che le politiche di Joe Biden li abbiano danneggiati, la maggioranza pensa che l’economi versi in pessime condizioni e il 48% voterebbe per Donald Trump il 4 novembre. A otto mesi dalle elezioni e pochi giorni dal Super Tuesday e dal discorso sullo Stato dell’Unione, l’ultimo sondaggio del New York Times piomba come un macigno sul weekend del presidente a Camp David. Una rilevazione impietosa che evidenzia la più alta frustrazione nei confronti di Biden da tre anni a questa parte.

Il sondaggio del quotidiano in collaborazione con Siena contiene una serie di segnali allarmanti per il partito democratico e il suo leader. Primo, la difficoltà del presidente a raccogliere il voto di donne, afroamericani e ispanici, tradizionalmente elettori dei dem. Secondo, nonostante Biden stia correndo praticamente da solo in queste primarie sono tanti gli elettori del partito, soprattutto under 45, che ritengono il presidente 81enne non adatto alla candidatura e ad altri quattro anni alla Casa Bianca. Infine, l’incapacità del commander-in-chief di unire attorno a sé elettori e partito, laddove il rivale Trump ha una quasi totale presa sui repubblicani con il 97% di coloro che lo hanno votato quattro anni fa pronti a sostenerlo di nuovo e il 10% di chi aveva scritto il nome di Biden pronto a scegliere il tycoon.

Numeri alla mano, il 48% degli americani voterebbe per l’ex presidente contro il 43% per l’inquilino della Casa Bianca e il 47% che «disapprova fortemente» il suo operato, la percentuale più alta in un sondaggio del New York Times dall’inizio del suo mandato. Non solo, secondo l’indagine effettuata qualche giorno fa, lo storico vantaggio che i democratici hanno rispetto all’elettorato nero e alla classe operaia si è eroso. Nel 2020, infatti, Biden ha conquistato il 72% di questa categoria, con un vantaggio del 50% su Trump, mentre al momento, almeno tra i lavoratori bianchi, c’è quasi un testa a testa tra i due rivali, il 47% del presidente contro il 41% del tycoon. Quanto ai guai giudiziari di Trump, la percentuale di coloro che ritiene che abbia commesso crimini federali è calata dal 58% di dicembre al 53% ed è comunque un dato positivo per il tycoon perché quella percentuale di americani lo voterebbe pur credendo che abbia compiuto dei reati.
Sulle principali questioni nazionali e internazionali al centro della campagna, il 49% degli elettori vuole un pugno più duro al confine con il Messico, contro il 43%, mentre per quanto riguarda la Guerra a Gaza il 40% degli americani ha dichiarato di simpatizzare con Israele e di questi il 70% dichiara di sostenere Trump. Un dato sorprendente se si considera quanto Biden si sia speso in favore di Israele dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre.

Inaspettatamente, invece, del 24% degli americani che si schiera dalla parte dei palestinesi il 68% dice che voterebbe il presidente, nonostante le recenti proteste e il boicottaggio degli araboamericani alle primarie in Michigan. In tutto ciò, l’unica rivale interna di Trump Nikky Haley, che nel weekend sarà in missione come il tycoon in alcuni degli stati chiave del Super Tuesday, ha un vantaggio ancora più alto nei confronti di Biden, il 45% contro il 35%. Tuttavia gli esperti sostengono che l’ex ambasciatrice Onu potrebbe abbandonare la corsa martedì in caso della prevista vittoria a valanga del tycoon.

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