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La tempesta Ciaran continua a flagellare l’Europa nordorientale: 7 i morti

La tempesta ha causato anche molti danni, in Francia blackout della rete mobile per un milione di persone. Ora si teme per l'Italia

La tempesta Ciaran continua a flagellare l’Europa nordorientale, dove sono già sette le vittime, e l’aggravamento delle condizioni meteorologiche minaccia anche l’Italia, dove è stata diramata l’allerta rossa in Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

Decine di persone sono rimaste ferite a causa degli effetti della tempesta, con piogge torrenziali e venti fino a 200 km orari. Ciara ha danneggiato abitazioni e cose, costringendo molte scuole a chiudere e diverse compagnie aeree e ferroviarie a sospendere i servizi. «Oltre un milione di persone» in Francia sono state private di rete mobile a causa del passaggio della tempesta Ciaràn: è quanto riferito dal ministro francese responsabile del Digitale, Jean-Noël Barrot, un messaggio pubblicato sul suo profilo X (ex-Twitter).  Secondo la presidente del gestore Enedis, Marianne Laigneau, alle 15 di oggi erano ancora 820.000 le case prive di corrente elettrica contro circa 1,2 milioni questa mattina.

È, almeno fino ad oggi, il più intenso evento meteorologico dell’anno la tempesta Ciaran, che è nata a seguito dello scontro tra masse d’aria fredde e calde nell’ovest dell’Atlantico. Il ciclone sta imperversando in buona parte del vecchio continente - In Italia è in arrivo - con venti fino a 120 km orari, mareggiate e temporali.
Secondo il meteorologo del Consorzio Lamma-Cnr, Gianni Messeri, il minimo di pressione sul livello del mare raggiunto da questo fenomeno atmosferico è di 950 hPa (ettopascal), un valore considerevole. «La tempesta, ora centrata nel Nord dell’Inghilterra - spiega - nasce a causa della cosiddetta ’baroclinicità’, ossia lo scontro tra le masse d’aria fredde e calde, queste ultime pre-esistenti. Infatti il contrasto tra le masse d’aria di origine e natura diversa fa da innesco all’instabilità atmosferica, favorendo i movimenti dell’aria che danno luogo alle precipitazioni». Nel caso in particolare della tempesta, questa «si è rinforzata anche dalle temperature del mare che è estremamente caldo, caratteristica quest’ultima chiamata ‘barotropicità’ e tipica di altri fenomeni meteorologici. Quindi quello che si è scatenato sull’Europa - rileva Messeri - è contemporaneamente sia un fenomeno baroclino, nel caso di Ciaran in prevalenza, che barotropico, non essendoci l’arrivo dell’aria fredda ma solo l’azione del mare».

Dal mare, infatti, le perturbazioni traggono energia per rinforzarsi (come nella tempesta Ciaran) o per nascere e svilupparsi. «Possiamo definire questa tempesta molto forte in assoluto, quindi sicuramente eccezionale - continua l’esperto - a causa del minimo di pressione che è stato raggiunto, estremamente profondo». Ciaran, precisa il meteorologo, è associata a gradienti (ossia le variazioni di pressione con allontanarsi dal minimo) eccezionalmente forti e porta con sé venti fino a 120 km orari. Gli altri effetti della perturbazione associata al vortice, nota l’esperto del Consorzio Lamma-Cnr, “sono precipitazioni temporali, e mareggiate, che stanno riguardando tutti i Paesi del Mediterraneo, in particolare Spagna e Francia, ma anche i Paesi della penisola scandinava, quelli balcanici e, in misura molto minore, la Grecia. Questi Paesi sono stati raggiunti da alcune ore dalla forte perturbazione, che sta per arrivare anche in Italia, dove produrrà i suoi effetti tra oggi e domani». La tempesta Ciaran si dovrebbe esaurire tra domenica e lunedì non prima però di essersi manifestata in tutta la sua intensità. (

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