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Nel 2022 un numero record di persone costrette a fuggire: 108 milioni

La guerra in corso in Ucraina, insieme ai conflitti in altre parti del mondo e agli sconvolgimenti provocati dal clima, hanno fatto crescere di 19 milioni il numero di rifugiati rispetto al 2021

La guerra in corso in Ucraina, insieme ai conflitti in altre parti del mondo e agli sconvolgimenti provocati dal clima, hanno costretto un numero record di persone a fuggire dalle proprie case nel 2022, acuendo l’urgenza per un’azione immediata e collettiva per alleviare le cause e l’impatto dello sfollamento. Lo ha dichiarato oggi l’UNHCR, l’agenzia dell’ONU per i rifugiati, sottolineando che il suo principale rapporto annuale, Global Trends in Forced Displacement 2022, ha riscontrato che alla fine dello scorso anno il numero di persone costrette alla fuga è salito al livello record di 108,4 milioni, con un aumento senza precedenti di 19,1 milioni rispetto all’anno precedente.

Nell’anno in corso, afferma l’UNHCR in una nota, il trend in crescita del numero di persone costrette alla fuga a livello globale non mostra segni di rallentamento anche a causa dello scoppio del conflitto in Sudan, spingendo il numero totale delle persone in fuga a un valore stimato di 110 milioni fino al maggio scorso. «Questi numeri ci dimostrano che ci sono persone fin troppo pronte a ricorrere alla guerra, e decisamente troppo lente a trovare soluzioni. La conseguenza è la devastazione, lo sfollamento e l’angoscia per milioni di persone sradicate con la forza dalle loro case» ha detto l’Alto Commissario per i rifugiati Filippo Grandi.

Oltre 35 milioni di rifugiati

Del totale globale, 35,3 milioni sono rifugiati, persone che hanno attraversato un confine internazionale in cerca di sicurezza, mentre il gruppo più numeroso (il 58%, vale a dire 62,5 milioni di persone) è quello degli sfollati all’interno dei loro paesi a causa del conflitto e della violenza. In Italia le persone che sono state costrette ad abbandonare il proprio paese a causa di guerre e persecuzioni sono 354,414, di queste il 41% proviene dall’Ucraina. L’UNHCR, afferma ancora nella nota, è impegnato in Italia per favorire e facilitare l’inclusione sociale, culturale ed economica delle persone rifugiate con una serie di azioni che coinvolgono le amministrazioni, il settore privato, il terzo settore, le comunità locali ed i rifugiati stessi.

«I rifugiati desiderano opportunità, non assistenza», ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. «Siamo orgogliosi di aver dato il nostro contributo, coinvolgendo le città, le aziende, il terzo settore, e tanti altri attori competenti». L’Agenzia per i rifugiati ha elaborato la Carta per l’Integrazione, adottata dai Comuni di Bari, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino, strumento per favorire l’arricchimento e lo sviluppo armonico delle città attraverso l’integrazione.
Mentre il numero totale delle persone costrette alla fuga ha continuato a crescere, il rapporto Global Trends mostra anche che alcuni di loro hanno potuto far ritorno nei propri paesi volontariamente e in sicurezza. Nel 2022 più di 339.000 rifugiati sono tornati in 38 paesi, e nonostante il numero sia stato inferiore all’anno precedente ci sono stati significativi ritorni volontari in Sud Sudan, Siria, Camerun e Costa d’Avorio.

La campagna per l'inclusione

Per celebrare il coraggio e la forza d’animo dei rifugiati nella Giornata Mondiale del Rifugiato, l’UNHCR lancia la campagna globale Hope away from home - Un mondo dove tutti i rifugiati siano inclusi. La campagna vuole evidenziare l’importanza di soluzioni a lungo termine per i rifugiati ed il potere dell’inclusione. Si parlerà di soluzioni e del potere dell’inclusione il 20 giugno alle ore 10 durante una tavola rotonda dal titolo Hope away from home presso l’Auditorium Antonianum, in viale Manzoni 1 a Roma.

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