È stato abbattuto il pallone spia cinese che per giorni, la scorsa settimana, ha sorvolato il territorio statunitense. Si è chiusa così, solo momentaneamente, una crisi che ha riacceso le tensioni diplomatiche tra le due grandi potenze mondiali.
È stato lo stesso presidente Usa, Joe Biden, a dare l’ordine di abbattere il pallone spia: lo ha fatto mercoledì, ma gli uomini del Pentagono lo hanno consigliato di attendere per aspettare «il luogo più sicuro per farlo», considerate le enormi dimensioni (come tre autobus) della mongolfiera. Il pallone spia è stato abbattuto così quando era già sopra l’Oceano Atlantico, dove sono caduti i suoi resti, al largo di Myrtle Beach. La raccolta dei resti -che potrebbero dare indicazioni preziose della natura dell’aeromobile- è cominciata immediatamente.
L’abbattimento è avvenuto alle 14.38 ora della costa Atlantica. Poco prima la Federal Aviation Administration aveva sospeso le partenze e gli arrivi negli aeroporti di Wilmington, NC, e a Myrtle Beach e Charleston nella Carolina del Sud. Del resto, che qualcosa si stesse muovendo lo aveva fatto capire Biden. «Ci penseremo noi», aveva detto a metà giornata ai giornalisti al seguito, appena sbarcato dall’Air Force One a Syracuse, nello Stato di New York.
Il Pentagono ha reso noto giovedì che stava seguendo i movimenti di un pallone spia cinese che aveva sorvolato lo Stato del Montana, dove si trova uno dei tre siti dei magazzini che custodiscono, in territorio statunitense, i missili nucleari Usa. Ma i vertici del Pentagono hanno subito detto di non voler intraprendere alcuna azione per motivi di sicurezza, poiché i detriti potevano cadere sulla popolazione. Appena però l’aeromobile è entrato sopra l’Oceano Atlantico si è deciso di abbatterlo ed è stato un caccia a portare a termine l’operazione: da terra è stato anche filmato, il jet da combattimento che puntava verso il pallone prima di sparare un missile.
La presenza di quello che, per gli Usa, è un pallone spia ha innescato una crisi diplomatica tra Washington e Pechino che ha portato all’annullamento del viaggio che il segretario di Stato, Antony Blinken, aveva in programma di compiere in Cina. Una visita che sarebbe stata la prima di un ministro del governo Biden in Cina e in cui Blinken avrebbe incontrato forse anche lo stesso presidente Xi Jinping. La Cina in realtà nega che si tratti di un aeromobile per spiare, ha invitato alla calma e ha espresso «rammarico» per l’accaduto: il pallone aerostatico non sarebbe stato altro che un dirigibile usato per ricerche meteorologiche, con limitate capacità di guida autonoma e trascinato in quell'area da venti da ponente. Anche oggi, in una nuova nota, Pechino ha ribadito che si è trattato di un incidente dovuto a cause di «forza maggiore» e anzi ha accusato alcuni politici statunitensi di voler «gettar fango sulla Cina». Ma gli Usa sono irremovibili: per Washington si è trattato di una «inaccettabile» violazione della sovranità.
Caricamento commenti
Commenta la notizia