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La Ocean Viking sbarca a Tolone e la destra in Francia attacca il presidente Macron

L'ingresso della Ocean Viking al porto di Tolone

Ore 8.42: la nave rossa con i 230 migranti accosta nel porto di Tolone, zona militare, in una mattinata di sole, cielo senza una nuvola. Due imbarcazioni francesi la scortano, insieme a un elicottero. L’Ocean Viking è in Francia, paese il cui governo nelle ultime ore si è scontrato con quello italiano sull'accoglienza dei migranti. Ma dove ora lo stesso esecutivo viene contestato dall’estrema destra per aver accettato lo sbarco.

La Germania è stata la prima ad aderire alla «solidarietà europea» chiesta da Parigi, accettando un terzo dei migranti arrivati sulla nave della Ong Sos Méditerranée. In pochi minuti avviene lo sbarco atteso da settimane, poi la verifica che nessuno dei migranti è in condizioni così gravi da dover essere subito ricoverato in ospedale, quindi la spola dei pullman: i 230, fra i quali 57 bambini, vengono accompagnati con le navette - scortate anche loro da motociclisti della polizia - nel centro vacanze delle Casse di Attività sociale. Non il sontuoso resort con piscina sul quale avevano polemicamente twittato Eric Ciotti (deputato dei Républicains) e il polemista di estrema destra Eric Zemmour, giunto a Tolone per contestare l'accoglienza dei migranti. Mentre Zemmour ha ribadito che «i migranti devono tornare al loro paese» e non «invadere» la Francia e l’Europa - rilanciando la teoria della «grande sostituzione» (secondo cui nuove popolazioni si proporrebbero di soppiantare gli europei nel Vecchio Continente), Marine Le Pen è tornata all’attacco del presidente Macron: «Oggi il nostro Paese, attraverso la voce del suo presidente, ha ceduto. È quindi l’inizio, penso, di una serie di navi di ong».

«Queste navi che mettono in sicurezza i migranti salvati in mare - ha aggiunto - devono riportarli nel loro porto di origine». Per Le Pen, la Libia «dovrebbe essere un porto sicuro, poiché ci abbiamo fatto la guerra, la Tunisia è sicura, l’Algeria è sicura. Non è assolutamente colpa dell’Italia», ha sottolineato, precisando che al posto di Giorgia Meloni avrebbe preso la stessa decisione di rifiutare l'accoglienza della nave.

Intanto, già a metà giornata, mentre Berlino confermava la volontà di prendere 80 migranti del gruppo di 234, il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin esprimeva in un tweet tutta la sua gratitudine ai partner europei: «In questo momento, 11 Stati europei si sono già impegnati a ricollocare 175 dei 234 passeggeri dell’Ocean Viking. La Francia può contare sull'appoggio dei suoi partner. Li ringraziamo calorosamente. La solidarietà europea è un successo».

Tutt'altra atmosfera rispetto a quella che si respira nei rapporti con l’Italia: bloccato al momento il processo di ricollocamenti così come era previsto finora, Parigi ha rafforzato da ieri sera i controlli ai confini italo-francesi su «una decina di punti di passaggio», con l’impiego di 500 poliziotti e gendarmi in più. Sono pattugliati e «blindati» stazioni, strade secondarie vicino a Mentone, a Sospel e Breil-sur-Roya, l’autostrada A8 e perquisizioni palmo a palmo vengono effettuate alla stazione ferroviaria di Mentone per i treni che arrivano da Ventimiglia.

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